Potere al Popolo: “Comune intervenga per mantenere aperta la biblioteca statale”

Per il partito lucchese l'amministrazione potrebbe intervenire a sostegno dell'istituzione con un finanziamento diretto: "Come con Imt"

Anche Potere al Popolo dice no alla chiusura della biblioteca statale: “A Lucca, come in gran parte delle altre città – dice – l’indimenticabile anno 2020 ha messo in ginocchio economicamente persone, servizi, attività commerciali, oltre a portare l’inimmaginabile (e in alcuni casi evitabile) chiusura indiscriminata di scuole, musei, cinema, teatri e circoli ricreativi e culturali, stravolgendo anche le nostre relazioni sociali e la percezione del mondo. Le parole di Gramsci, mai attuali come in questi giorni di avvicinamento al centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano che lo vide protagonista, Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere riecheggiano in questo periodo che fa sembrare sempre più distante la luce in fondo al tunnel. Lucca, del resto, non è mai stata una città semplice, perennemente divisa tra il volontariato e il perbenismo”.

“E nemmeno il 2021 – prosegue Palp Lucca – sembra essere da meno quanto a disgrazie e scempi. La nostra città ha visto il moltiplicarsi di famiglie che fanno ricorso sempre più spesso agli aiuti sociali e di attività che non possono più andare avanti dinanzi a ristori insoddisfacenti. Stiamo assistendo ad imponenti imprese che con il fare del “tutto mio” e la complicità di amministrazioni progressiste e ambientaliste solo di facciata, minacciano la sottrazione di beni e spazi che dovrebbero essere destinati alla popolazione e rimanere patrimonio pubblico di tutti e di tutte, come nel caso della ex Manifattura Tabacchi. Un “lucchese tipo” potrebbe pensare che questi motivi sarebbero già sufficienti per risvegliare ciò che di civico è in noi per scendere in piazza e riprendere, giusto o sbagliato, quanto ci è stato sottratto. E invece ci siamo dovuti ricredere, apprendendo in questi giorni la notizia dell’ennesimo patrimonio pubblico e culturale svalutato o in dismissione: la biblioteca statale di Lucca, destinata a chiudere i battenti il prossimo aprile a causa della mancanza di personale”.

È una notizia davvero triste per tutta la sfera culturale – dice – oltre che per tutte le persone che nella Biblioteca avevano stabilito un riferimento territoriale, non dimenticando che si tratta di un settore già fortemente colpito dalla crisi, prima del capitalismo e pandemica poi. La biblioteca dipende direttamente dal ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e questo esula il nostro Sindaco dal dover intervenire direttamente per risolvere la questione. Probabilmente avrebbe potuto mettere in risalto il problema prima che fossero le associazioni a lanciare l’appello, ma come al solito l’immobilismo, o l’incompetenza di questa amministrazione, la fa da padrona. Inoltre, questo non può, e non deve, distogliere l’attenzione dall’ennesima grande contraddizione. Mentre da un lato il Sindaco prova a scongiurare a parole l’imminente chiusura di una biblioteca statale del 1700 sostenendo però di non poter intervenire (se non attraverso forme verbali di solidarietà in perfetto garbo lucchese), in altri casi invece l’amministrazione comunale si è prodigata con la destinazione di fondi in quantità spropositate alla Fondazione Imt alti studi di Lucca, ovvero l’istituzione universitaria, di ricerca e alta formazione privata che collabora con l’onnipresente Fondazione Cassa di Risparmio”.

“Quindi vengono da sé alcune domande o punti di riflessione – conclude Palp – perché il Comune di Lucca, sempre coadiuvato dalla Cassa di Risparmio, non può intercedere e per così dire sostituirsi alle mancanze dello Stato? Perché paiono esserci ostacoli insormontabili allo stanziamento di finanziamenti alla Biblioteca Statale quando è stato così semplice farlo con le casse di Imt? Insomma, ci auguriamo che la petizione promossa da alcune associazioni culturali lucchesi, da noi sostenuta e rilanciata, ottenga il risultato di vedere un patrimonio di pregio, culturale e pubblico come quello della biblioteca statale ancora a disposizione dei lucchesi, degli studiosi e dei ricercatori che hanno nella fruibilità di quelle sale cariche di storia e cultura un punto di riferimento, senza dimenticare la possibilità per la città di Lucca di continuare a vantare riproduzioni di opere uniche. Se tutto questo ha senso, ognuno faccia la propria riflessione”.

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