Casello di Mugnano, Colucci (IV): “Il presidente Menesini continua a opporsi alla sua realizzazione”

L'esponente dei Riformisti: "Risolverebbe in gran parte i gravi problemi dell’inquinamento di San Concordio"

Riguardo alla costruzione del nuovo casello autostradale di Mugnano, interviene Francesco Colucci, di Riformisti per Italia Viva: “Sono ormai quattro anni che come Riformisti continuiamo a chiedere di realizzarlo, perché risolverebbe in gran parte i gravi problemi dell’inquinamento di San Concordio, quartiere di 17mila abitanti, devastato dalla realizzazione del sottopasso Ingrellini, l’espandersi della zona artigianale di Mugnano, che ha portato tutto il traffico fra la piana lucchese, la zona artigianale e il casello di Lucca est, a passare dalle vie Consani e Formica, spaccando in due il quartiere”.

“Perché il Presidente Luca Menesini si oppone alla realizzazione del nuovo casello? Per ragioni strumentali e di potere, legate agli Assi viari, che, come noto, sono due: L’asse nord-sud, da Ponte a Moriano al Casello di Capannori, il più importante, perché libererebbe le Mura di Lucca dai Tir e sarebbe decisivo per la vita di aziende e persone della Valle del Serchio e Garfagnana. L’asse est-ovest, lungo l’autostrada di interesse più locale che convoglierebbe il traffico della piana verso il casello Lucca est. L’asse nord-sud è già finanziato, quello est-ovest, no e non lo sarà. Menesini – dice Colucci – blocca da anni l’asse nord sud, con lavori fermi per decine di milioni, per cercare di imporre due modifiche al progetto, già approvato e finanziato dall’Anas”.

“La prima riguarda il collegamento della zona di Marlia-San Pietro a Vico, al nuovo Asse viario, non difficile, volendo, da risolvere. L’altra, quella determinante, prevede che il tracciato viario, una volta arrivato dal nord a Santa Margherita, abbandoni completamente il progetto Anas, che puntava direttamente al casello di Capannori, per dirottarsi, scavalcando autostrada e ferrovia, al centro della zona artigianale di Carraia, e, attraverso questa, fino al casello di Capannori, con un tracciato finale che potrebbe integrarsi, in parte, con quello est-ovest. Questa richiesta di Menesini – dice l’esponente di Italia Viva –  comporta una completa modifica nella viabilità della zona, così da bloccare, di riflesso, anche il raddoppio delle Ferrovia, perché interferisce con le opere accessorie della stessa”.

“L’asse est-ovest, nel collegamento fra il Casello di Capannori e quello di Lucca est, incontra, proprio dopo Mugnano, un complicato e costoso attraversamento dell’acquedotto del Nottolini e l’abbattimento di una decina di edifici in San Concordio, per riuscire ad arrivare al viale Europa. Non son più tempi di faraoniche spese inutili e nessuno lo finanzierà mai. Il Casello di Mugnano, renderebbe inutile questo secondo asse viario, con il risparmio di molti milioni di euro e il devastante impatto sul Nottolini e sul quartiere di San Concordio – sottolinea Colucci -. Rimarrebbe solo da realizzare un breve tratto viario fra l’area artigianale di Carraia e il nuovo casello di Mugnano ed allargare via Fonda, da Carraia al Casello di Capannori: lavori semplici e di costi contenuti”.

“Rendere inutile ora l’asse est-ovest danneggerebbe gravemente la proposta di Menesini sull’asse nord-sud e sarebbe una sua sconfitta. Un’opposizione al Casello di Mugnano solo strumentale e di mero potere locale che calpesta i bisogni di decine di migliaia di residenti, di aziende produttive, di lotta all’inquinamento, di trasporti veloci. Si gioca sulla pelle delle persone – incalza -. Stefano Baccelli, assessore regionale alle Infrastrutture, viabilità e trasporti, assiste pavidamente, a questo vergognoso blocco totale delle opere pubbliche già finanziate sul nostro territorio, in nome dell’unità del Pd locale. Un Pd che non esiste più, colpevolmente assente su tutta questa vicenda, che fa finta di non sapere che tutti gli attori in campo: Baccelli, Menesini e i sindaci dei Comuni interessati, sono del Pd. Il centro-destra non pervenuto, come sempre, sui grandi temi“.

“Ci auguriamo che il nuovo Ministro alle Infrastrutture, un tecnico di valore scelto da Draghi, spazzi via tutte queste manfrine di Menesini e dia il via alle opere pubbliche finanziate, abolendo quelle costosamente inutili”, conclude Colucci.

 

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