Parla Colombini, la maggioranza esce dall’assise virtuale. L’artista medita la querela

Capigruppo e consiglieri protestano contro l'intervento del presidente del Festival Puccini e la sua Lucca per le sue posizioni ritenute negazioniste sul Covid

Consiglio fiume sul futuro di Lucca dopo il Covid, il veleno è nella coda. Al momento, ovvero, dell’intervento del presidente del Festival Puccini e la sua Lucca Festival, Andrea Colombini.

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I capigruppo e i consiglieri comunali di maggioranza, infatti, sono usciti dal collegamento in streaming per protesta. Il motivo è duplice: uno il doppio ruolo di Colombini, operatore culturale ma anche commissario regionale del momento politico Vox, come già emerso in commissione dei capigruppo, l’altra la sua posizione ritenuta negazionista nei confronti del Covid, ritenuta incongrua rispetto a un consiglio comunale chiamato a parlare del futuro della città dopo il virus.

Questa la nota a firma dei capigruppo Cantini (Lucca Civica), Bianucci (Sinistra con Tambellini) e Guidotti (Pd): “Come capigruppo di maggioranza – dice – anche a nome dei nostri consiglieri che restano collegati per non far mancare il numero legale in Consiglio, in segno di protesta, abbiamo deciso di uscire dal consiglio comunale in occasione dell’intervento del signor Andrea Colombini. Le sue posizioni pubbliche sulla pandemia sono inaccettabili, gravi e pericolose. Far intervenire in questo consiglio comunale chi nega quotidianamente l’esistenza del Covid, sbeffeggiando chi rispetta le regole e minimizzando il numero dei morti, è irrispettoso verso chi lavora in prima linea (medici, infermieri, operatori sanitari, forze dell’ordine, lavoratori dei servizi essenziali, eccetera); verso chi ha preso il virus o ancora sta combattendo contro gli effetti che esso lascia; verso chi ha perso persone care, per chi è morto e anche per tutti i cittadini lucchesi che hanno perso il lavoro a causa della pandemia, che stanno facendo i conti con le conseguenze economiche di questo virus. Ed è irrispettoso anche verso tutti coloro che seguono le regole da un anno, consapevoli che solo così potremo uscire da questo incubo”.

“Vorremmo che a sedere in consiglio comunale, a parlare del futuro di Lucca, ci fossero queste persone – proseguono i capigruppo – le persone che fanno del rispetto la base su cui costruire il proprio pensiero, la propria visione, il proprio impegno. Al contrario, sarà sempre più lontana la fine della pandemia se non smascheriamo uniti i negazionisti, che fanno solo del male alla nostra bella Italia, alla nostra comunità, avvelenando i pozzi del vivere civile. Questa dovrebbe essere una lotta non di parte, ma di tutti”.

“Certi atteggiamenti – concludono – sono dannosi per l’intera comunità e per questo motivo non intendiamo avallarli con la nostra presenza. Anzi, li condanniamo pubblicamente e con tutte le nostre forze. La nostra Lucca del futuro è una città che non nega i drammi che stiamo vivendo, ma che al contrario ne fa tesoro per rinascere ancora più forte, ancora più bella, ancora più unita, ancora più solidale”.

Non si fa attendere la replica dello stesso Colombini, che querelerà gli estensori della nota: “In merito alla nota relativamente alla mia presenza al consiglio comunale on line di oggi ed alla decisione dei consiglieri di maggioranza di non prendere parte all’assise virtuale al momento del mio intervento, le comunico che, in base all’uso inappropriato e offensivo del termine “negazionista” utilizzato nei miei confronti e dei commenti offensivi e lesivi della mia persona, visto anche il mio ruolo pubblico di influencer e di persona nota ad un vasto pubblico, ho dato mandato ai miei legali di agire a tutela dei miei interessi e della mia onorabilità nei confronti dei consiglieri di maggioranza che hanno espresso tali pareri”.

“I giudizi espressi da costoro non solo sono non veritieri – conclude – ma soprattutto sottolineano il fatto che i miei interventi sul web non vengono né ascoltati né capiti in quelle occasioni in cui vengono citati, a totale conferma di conclamata assenza di onestà intellettuale. Ma ci penseranno i miei legali a verificare i fatti”.

 

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