Vaccini, Mallegni (Fi) a SkyTg24: “Le scelte sanitarie sono condizionate da logiche economiche”

Il senatore di Forza Italia ha parlato del caos generato dalla sospensione dell'AstraZeneca

Ospite di Start il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni questa mattina (12 marzo) in onda su SkyTg 24 ha affrontato il tema dei vaccini e del caos generato dalla sospensione dell’AstraZeneca.

“La scelta dei vaccini purtroppo non sono legati solo a una logica sanitaria, ma anche alla guerra industriale tra le imprese che coinvolge necessariamente anche gli stati. Non è un caso, per esempio, che la Pfizer sia uscita con il vaccino 3 giorni dopo la vittoria di Biden e che abbia sostenuto la sua campagna elettorale- e lo dico nonostante la felicità per la fine di una stagione americana e  l’inizio di un importante cambio di rotta – spiega Mallegni -. E non è un caso che la Germania e i paesi del nord Europa contrastino AstraZeneca a favore di Biontech. Uno costa 20 euro e viaggia a -80 gradi in super frigoriferi e l’altro a 2,8 euro e viaggia dentro frigorifero ordinato per il gelato”.

“E’ ovvio quindi che c’è una forte pressione politica ed economica a seconda del vaccino che viene dato in uno stato: l’AstraZeneca, per esempio, sta vaccinando tutti i paesi del Commonwealth senza creare nessun problema ma riducendo l’ospedalizzazione del 96%, rispetto a Pfizer che la riduce dell’84%. Questi sono dati oggettivi che io fornisco, non gossip – continua l’azzurro –. Ad oggi, dopo l’interlocuzione tra il Presidente Draghi e Ursula von del Leyen, è stato chiarito che non c’è correlazione tra le morti e i vaccini AstraZeneca somministrati e per questo gli italiani devono avere fiducia in questa arma ma, allo stesso tempo, devono essere consapevoli che purtroppo l’economia condiziona inevitabilmente le scelte sanitarie”.

Sul nuovo decreto, atteso per oggi pomeriggio, Mallegni si dice demolitore del vecchio ristori: “Noi come Forza Italia abbiamo un piano preciso per le imprese, che si articola su tre punti fondamentali: in primis, il sostegno alle imprese non si può misurare sui soli due mesi gennaio/febbraio del 2019 e 2020, ma va fatto un calcolo annuale in quanto nel 2020 le imprese hanno ricevuto spiccioli. Inoltre va rialzato il limite di fatturato che le aziende devono avere per ricevere il sostegno, prima era fissato a 5 milioni, noi avevamo proposto 10 milioni e adesso è stato portato a 7. Infine, il blocco licenziamenti è sicuramente un tema impellente ma non sarà sempre così, motivo per cui dobbiamo strutturare le aziende: bisogna quindi che il Governo impieghi soldi negli ammortizzatori sociali, in modo che l’azienda stessa possa mettere solo la differenza”.

Ultimo sguardo, infine, sulle vicende del Pd che, a quanto afferma il senatore azzurro, non lo riguardano: “Premetto che ci interessa guardare e fare in casa nostra, ma debbo dire che la maggioranza dei senatori ha eletto come capogruppo del Pd un renziano, che è Andrea Marcucci. Credo quindi che, per quanto riguarda l’entrata di Letta alla guida del Pd, ci saranno delle conseguenze. Noi come Forza Italia abbiamo sicuramente un approccio diverso – conclude il Senatore – il Presidente Berlusconi ci ha sempre chiesto che ci fosse una comunicazione aperta e che non venissero costituite strutture parallele al Partito. Oggi Forza Italia parla tantissimo, 2 volte a settimana facciamo riunioni con Berlusconi e rispettiamo il fatto di avere pensieri diversi all’interno del Partito”.

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