Potere al Popolo, presidio a Lucca in solidarietà ai lavoratori Texprint

I dipendenti dell'azienda di Prato sono in mobilitazione per rivendicare i diritti sul posto di lavoro

Oggi pomeriggio (19 marzo) Potere al Popolo Lucca terrà un picchetto di protesta dalle 16 alle 18 all’inizio di via Fillungo a sostegno dei lavoratori e lavoratrici della azienda Texprint di Prato, da due mesi in sciopero ad oltranza per rivendicare i diritti sul posto di lavoro.

“La vertenza sindacale, sostenuta dal sindacato Si Cobas – dice Palp – ha infatti portato alla luce un sistema di fabbrica basato sullo sfruttamento sistematico dei lavoratori, costretti a lavorare a nero o grigio per 12 ore a settimana, 7 giorni su 7, senza diritto a ferie, copertura contro gli infortuni o malattia, in completo spregio ai contratti di lavoro nazionali e alla dignità e salute dei lavoratori. Come se tutto questo non fosse abbastanza, nelle ultime settimane si sono registrati atti contro il picchetto permanente dei lavoratori in sciopero davanti alla fabbrica da parte della dirigenza e delle istituzioni, culminata alcuni giorni fa con una carica da parte delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa che ha provocato sei feriti tra i lavoratori inermi”.

“Niente di cui stupirsi  – dice Palp – dal momento che poco più di un anno fa un pacifico corteo sindacale Si Cobas, a cui partecipammo come Potere al Popolo Toscana, subì ugualmente una carica dai reparti della polizia, col plauso del sindaco Biffoni (Pd) e di tutto l’establishment democratico della città, impegnati come sempre a sostenere il padronato aziendale e soffocare a manganellate le legittime rivendicazioni e i diritti basilari dei lavoratori. Per tali ragioni sosteniamo, una volta in più, le giuste lotte dei compagni e delle compagne dei Si Cobas di Prato, andando a tenere un picchetto di sensibilizzazione davanti al punto vendita Dixie sull’angolo tra via Fillungo e via Roma, per chiedere alla direzione della catena di abbigliamento (rifornita dalla Texprint) di non rimanere indifferente di fronte allo sfruttamento e alla repressione tramite cui vengono prodotti i suoi articoli di vendita”.

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