Sciopero per il clima, sostegno da Rifondazione: “Anche il Comune di Lucca contradddice i suoi impegni”

Critiche dal partito lucchese ai progetti per San Concordio e all'ex manifattura: "Non si è fatto niente per abbattere i gas serra"

Rifondazione Comunista di Lucca è al fianco dei giovani che scioperano per il clima e che oggi si riuniranno nelle piazze di tantissime città per rivolgersi ai governi, chiedendo azioni concrete contro i cambiamenti climatici e reclamando il proprio diritto al futuro.

Il cambiamento climatico è una realtà – dice Rifondazione – e sta già provocando fenomeni di frequenza e intensità mai visti nella storia che provocano sofferenze, perdita di vite, sconvolgimento degli ecosistemi. È urgente ripensare le politiche industriali, economiche e fiscali, l’energia, la salute pubblica, la gestione delle città, l’agricoltura, i trasporti, la gestione e la tutela del territorio, la ricerca scientifica, la difesa e la valorizzazione della risorsa idrica e perfino la politica estera. I 210 miliardi di euro del Recovery Fund devono attuare la riconversione del modello produttivo in senso ecologico“.

“E se dal neoministro Cingolani non ci si può aspettare nulla di buono – dice Rifondazione – a livello locale le cose non vanno certo meglio. Lo dimostrano le scelte di devastazione del territorio che l’amministrazione porta avanti, a partire da quanto sta facendo a San Concordio con la realizzazione della galleria coperta di cemento e acciaio lunga 300 metri e di un gigantesco edificio alto 16 metri, nell’area ex Gesam. Questi interventi comportano la maggiore cementificazione di migliaia di metri quadrati di terreno ora a verde, l’interramento di aree umide, il taglio di alberi sani, cancellando gli elementi identitari e la storia del quartiere”.

“Per non parlare – conclude Rifondazione – del progetto della ex manifattura in cui si prevede tra l’altro di aumentare i parcheggi di decine di posti e di impegnarsi per decenni a non sviluppare sistemi di mobilità pubblica e sostenibile alternativi all’auto. Con questo progetto l’amministrazione contraddice ufficialmente gli impegni assunti aderendo a Agenda 2030, una lista di 17 obiettivi con cui la Regione Toscana intende agire concretamente nel processo verso una transizione ecologica che metta in sicurezza dai pericoli della crisi climatica. Ma il Comune contraddice anche se stesso perché, dichiarando lo stato di emergenza climatica, si è dato l’obiettivo di tendere alla riduzione a zero delle emissioni locali di gas serra“.

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