Europa Verde: “Rinunciare al progetto della piazza coperta per un parco del porto della Formica”

Luca Pardini ed Eros Tetti fanno eco ai comitati di San Concordio

“Rinunciare al progetto della piazza coperta per realizzare il parco del porto della Formica”. E’ questa la richiesta di Luca Pardini ed Eros Tetti di Europa Verde in accordo con i comitati di San Concordio.

“Il Comune ha iniziato a predisporre le casseformi per la realizzazione della colata di cemento necessaria per la costruzione dell’ecomostro della piazza coperta – dicono da Europa Verde Lucca – Un’opera irreversibile e molto impattante dal punto di vista visivo e idrogeologico, che andrà definitivamente a seppellire, con le sue strutture di accesso, i resti dell’antico Porto della Formica. Una scelta scriteriata dell’amministrazione comunale, che avrebbe potuto, e potrebbe ancora, mettersi definitivamente alle spalle l’esperienza del famigerato Steccone, decementificando completamente l’area e restituendola al verde”.

“Come Europa Verde ci associamo ai comitati per San Concordio e Salviamo il porto della formica e chiediamo proprio questo – concludono gli esponenti -: che si rinunci al progetto della piazza coperta in favore della realizzazione del parco del porto della formica, un’area verde che potrebbe ridare respiro al quartiere e valorizzare ulteriormente la zona in vista anche della necessaria riqualificazione del Chiesone tramite processo partecipativo magari e bonifica dell’area ex Gesam”.

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Commenti

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  1. Contrada S.Concordio
    Scritto da Contrada S.Concordio

    Tutte le associazioni ambientaliste lucchesi, nessuna esclusa, Italia Nostra, Legambiente, WWF, Rete dei Comitati, si sono sempre espresse contro questo progetto chiedendo al Comune di fermarlo. Ma il Comune non ha mai loro risposto nè le ha mai incontrate, così come non ha mai risposto alla petizione sottoscritta da mille cittadini. Si chiedeva una sistemazione diversa dell’area Gesam, in cui, invece di costruire ulteriormente sulla platea esistente, se ne ridimensionava l’impatto. Cose così profondamente sbagliate e irreversibili non accadono per caso. Come col disastro del Titanic, c’è stata una catena di circostanze sfortunate: la determinazione di non sconfessare lo Steccone, il progetto della Piazza Coperta ormai inviato a Roma e che non si poteva modificare pena la perdita i finanziamenti, l’infelice affidamento all’Erp di tutta la fase esecutiva e della scelta dei progettisti, l’appalto con la offerta anomala, la Soprintendenza debole e con le mani legate, il cui parere è stato richiesto quando l’appalto lavori era stato già aggiudicato, ecc. ecc. Ci fosse stato un momento di controllo, o un solo assessore che ad un certo punto avesse detto: ‘ragazzi, ma che cosa stiamo facendo?’ questo scempio non avrebbe mai visto la luce. Ma più di tutto ha contato la ottusità di questa Giunta (il progetto non è mai passato dal Consiglio Comunale, ha deciso tutto la Giunta, Lemucchi e il RUP Tani con l’Erp), e la narrazione tendenziosa della Mammini. Perchè tutto si può fare, ma non di rifiutare di fare tavoli di confronto con i comitati che te lo chiedono, non di non rispondere mai alle petizioni. Si può ancora fermare? Noi ne siamo sicuri.