Farmacie comunali, la “24 ore” soffre di più l’effetto pandemia. Bufera su personale e costi

I conti sono in ordine: fatturato oltre i 9 milioni. Ma il consigliere Bindocci attacca: "Accordi con il Comune non rispettati sui dipendenti, faremo un esposto in procura"

La gestione delle farmacie comunali è al centro delle polemiche. Ancora una volta nel mirino finisce la convenzione con Alliance e l’attuale stato dei rapporti di “forza” all’interno della società che vede la parte pubblica – il Comune di Lucca – in minoranza, con il 30% delle quote. Una situazione che rimarrà tale almeno fino al 2029 ma che viene messa “sotto accusa” dal consigliere comunale M5S, Massimiliano Bindocci, che intervenendo oggi (1 giugno) alla seduta della commissione partecipate sul bilancio della società, ha sollevato dubbi sul rispetto degli accordi del socio privato, e nonostante il tentativo dei vertici societari di chiarire, il consigliere ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto alla procura. Sotto la lente del pentastellato una presunta riduzione del personale – per quello che riguarda la farmacia 24 ore – e la gestione del servizio.  La situazione messa nel mirino è stata determinata da decisioni che risalgono alla fine degli anni 90.

Nel 1999 l’amministrazione Fazzi ha scelto di cedere il 70 per cento delle farmacie comunali al socio privato Alliance, mantenendo solo una quota di minoranza del 25 per cento, mentre la parte privata prende in gestione una serie di farmacie tra cui la ventiquattrore, una situazione giudicata dal consigliere assurda, che va in contrasto con l’interesse pubblico.

Alla seduta della Commissione partecipate oltre ai consiglieri sono presenti il legale rappresentante di Farmacie comunali Spa, Antonino Rivara, il presidente dottor Giuliano Grazzini, la dottoressa Vanessa Angotti del Consiglio di amministrazione e Marco Berti responsabile amministrativo, è presente anche l’assessore di riferimento Giovanni Lemucchi.

“L’audizione in Commissione è un appuntamento fisso quando si arriva alla discussione del bilancio – spiega l’assessore Lemucchi –, naturalmente questo è un anno complicato, caratterizzato dalla pandemia e l’idea è avere un aggiornamento sui problemi emersi, sul quadro sanitario e sulle iniziative in corso. Per questo lascio la parola al presidente Giuliano Grazzini”.

“Oggi in Commissione riferiamo di un anno horribilis sotto tutti i punti di vista – dichiara il presidente Grazzini – , è inutile dilungarsi in cose note, si tratta comunque allo stesso tempo di un anno straordinario per le nostre farmacie, perché hanno raccolto una sfida importante affrontandola con efficienza. Le farmacie non sono state mai chiuse e hanno dato un contributo straordinario durante la pandemia fornendo un servizio di prossimità e consulenza per i cittadini e anche di conforto, trovando operatori pronti a dare spiegazioni. La farmacia è sempre stata presente e un plauso particolare va al coraggio con cui hanno espresso la loro professionalità i farmacisti, la nostra azienda ha dato quindi un contributo particolare fornito da Alliance. Sono stati portati avanti i nostri progetti di base, azioni svolte in forma allineabile a quello che dettava il problema pandemia – prosegue –. Appena è stato possibile i farmacisti si sono messi a disposizione per effettuare sulla popolazione i tamponi rapidi, come è stato fortemente voluto sia dal governo, che dalla regione Toscana. Anticipo inoltre che abbiamo aderito pienamente alla campagna ‘Tampon tax’ e diversi farmacisti hanno fatto la formazione e tutoraggio pratico e sono pronti ad aderire alla campagna di vaccinazione”.
“Un anno che comunque non ha fatto mancare enormi disagi di carattere economico finanziario, registrando un notevole calo di fatturato. Abbiamo messo in atto alcune pratiche per salvaguardare la propria situazione economica e questo ha permesso che il bilancio non subisse un tracollo notevole”.

Ad addentrarsi nei dettagli tecnici relativi al bilancio, è il legale rappresentante di Farmacie comunali spa, il dottor Antonino Rivara: “L’esercizio è stato caratterizzato da questa pandemia con riflessi socio economico dell’esercizio, che non hanno pregiudicato l’attività aziendale della società. La nostra azienda si è attivata fin da subito per mettere in campo misure straordinarie per la sicurezza, la nostra attività è sempre stata aperta e la nostra gestione è stata considerata attività necessaria e è sempre stato garantito il servizio senza nessuna chiusura, offrendo anche un supporto psicologico. Ai farmacisti, per il loro impegno è stato riconosciuto un bonus una tantum nel mese di aprile, nello stesso mese si è registrato un calo di fatturato. Ma la figura del farmacista è diventata quella di un professionista consulente della salute, del benessere e della prevenzione”.

Nell’illustrazione del bilancio, Rivara proietta dei grafici relativi al fatturato, al netto delle trattenute del sistema sanitario nazionale, mettendo a confronto l’anno 2020 con il 2019.Si vede chiaramente un crollo nel mese di aprile e un recupero nei mesi estivi, per poi registrare un altro tracollo a novembre, entrambe le situazione sono state evidenziate in concomitanza dei mesi di lockdown più duro.

“Dal mese di giugno ci siamo attivati sia sul versante dei ricavi, che sul fronte dei costi operativi per affrontare la perdita di fatturato – sottolinea il dottor Rivara –. Non abbiamo tralasciato la nostra mission, quella della prevenzione e abbiamo organizzato e fatto campagne mirate, cercando di proporre anche prodotti adeguati per far fronte a diverse patologie. Nei mesi invernali abbiamo proseguito la campagna di prevenzione, concentrandosi sulle difese immunitarie, in vista dell’arrivo dell’influenza stagionale e di una ripresa dei contagi da Covid”.

Il fatturato del 2020 sul valore della produzione è di 9 milioni 849 mila mentre nel 2019 è stato riscontrato un fatturato di 10 milioni e 688 mila, con un calo dell’8,08 per cento, nel dettaglio viene evidenziato un calo di vendite in contanti del 10 per cento e un calo dell’ssn e del ticket dell’ssn e dell’integrativa, ma secondo l’avvocato Rivara il fatturato rimane in linea con le medie nazionali del settore.

La farmacia ventiquattro ore è quella che ha subito un calo più alto del fatturato – prosegue –, dovuta alla ridotta mobilità delle persone, tanto che la piccola farmacia di Nozzano, ha funzionato come farmacia di prossimità, essendo inserita in un punto più favorevole per la ridotta mobilità. Il servizio ventiquattro ore grava notevolmente da un punto di vista economico sulla società, ed è dovuto all’organizzazione e al costo del personale. Grazie ad interventi attivati subito, siamo riusciti a limitare i danni contenendo la perdita sui 90 mila euro. L’azienda nonostante la situazione di emergenza è sana e gli indici che abbiamo sono buoni, abbiamo un ottimo equilibrio finanziario”.

E’ della stessa opinione il presidente Grazzini: “Gli indici indicano che l’azienda si trova comunque in uno stato di benessere finanziario perché stato fatto un grandissimo lavoro su tutti i fronti. Sul personale poi, vorrei sottolineare che le modifiche hanno riguardato una serie di elementi organizzativi, ma non c’è stata nessuna influenza sul loro stato occupazionale, abbiamo trasformato addirittura tre contratti a tempo indeterminato, un’operazione importante di stabilizzazione”.
“Un’ultima cosa – aggiunge – che ho fatto notare nell’ultimo Consiglio di amministrazione che è stato fatto, quello di una forte riduzione dei magazzini correnti delle farmacie e questo ha creato alcuni problemi ai cittadini, ma il Consiglio ha preso atto e c’è stato un impegno da parte loro di tornare presto alla situazione prima del Covid, appena la situazione lo consentirà”.

La farmacia durante l’emergenza sanitaria ha somministrato servizi come i tamponi rapidi a studenti e vigili del fuoco e nel mese di giugno partirà la vaccinazione anticovid partendo dalle ventiquattro ore.

“La somministrazione dei vaccini per il Covid è di buon auspicio per il futuro, sperando che si possa fare in farmacia anche il vaccino influenzale, facendo si che diventi ancora di più, un punto di riferimento per il cittadino”, dice Vanessa Angotti.

“Sembra che per i vaccini si parta con johnson & johnson, perché monodose e più semplice da somministrare, anche se siamo autorizzati a somministrate qualsivoglia vaccino, si tratta di un alleggerimento fondamentale per gli hub vaccinali della Asl – spiega Petretti –. Sono state riscontrate resistenze enormi da parte degli ordini dei medici nel far somministrare i vaccini ai farmacisti e adesso stiamo assistendo ad una rivoluzione”.

Ma si è parlato anche degli scenari futuri.

“Nel 2021, fino al mese di marzo c’è stata una contrazione dei ricavi intorno all’8 per cento e così è stato anche per noi, nel mese di aprile abbiamo un risultato positivo rispetto allo scorso anno e ci fa ben sperare nella ripresa, ovvio che non possiamo fare previsioni perché non abbiamo elementi” dice Rivara.

Cantini ringrazia per la disponibilità verso la mozione per la “Tampon tax”: “La mozione in passata in Consiglio comunale sulla riduzione dei prezzi sui beni per l’igiene intima femminile è un fatto importante che si allinea all’ottenimento della riduzione dell’iva da parte dello stato. Grazie di aver accolto la nostra proposta, la farmacia si avvicina sempre di più ai cittadini e alle loro necessità”.

Finita la presentazione dei dirigenti di Farmacie comunali spa, interviene il consigliere Massimiliano Bindocci:

“Ho ascoltato la relazione e sicuramente c’è stato un calo dei fatturati e di volume (8,08 per cento), questo dato fa riflette abbastanza visto che i dati nazionali sono intorno all’1-2 per cento, c’è stato un problema di strategie enorme, si stanno perdendo gli studi medici sopra le farmacie, la farmacia ventiquattro ore è al tracollo. C’è un problema di strategie che si sono rivelate perdenti, ed è evidente se si mettono a confronto i dati nazionali, si garantisce un ruolo pubblico solo marginale e occorre studiare seriamente quello che sta succedendo al suo interno. Ci sono delle farmacie del gruppo che fanno concorrenza tra loro e un’azienda che fa gli interessi di Alliance – precisa – una scelta legittima, che però va in contrasto con l’interesse pubblico e del Comune di Lucca, che si trova con una percentuale minoritaria, figlia di una scelta sventurata dell’amministrazione Fazzi e qua si vengono a raccontare delle novelle. Chiederei all’umministrazione di fare un approfondimento reale sulle condizioni di lavoro e sul servizio pubblico che ha una situazione residuale del 30 per cento e in cui il privato detiene la maggioranza. Andrebbe garantito che per lo meno l’azienda Farmacie comunali di Lucca offra un servizio pubblico e verrebbe da chiedersi che ruolo può avere il Comune nell’ambito delle farmacie. Come cittadino credo che le farmacie comunali stiano pagando un prezzo e quel calo di fatturato ne è la riprova, dietro ci sono gli interessi di Alliance, che non coincidono con gli interessi della cittadinanza. Si sta andando a perdere il patrimonio del servizio farmaceutico comunale. Occorrerebbe fare un focus azienda per azienda”.

Al consigliere Bindocci risponde l’assessore Giovanni Lemucchi: “E’ una considerazione politica ma la realtà è stratificata, perché fino alla fine della concessione non possiamo intervenire, avevamo anche deciso di vendere la quota ma è risultato troppo complicato. In un ambito in cui ci troviamo, con una società controllata da Alliance, lo sforzo è quello di mettere in campo una serie di servizi che diano un valore aggiunto. Bisogna tenere conto che il settore negli ultimi venti anni (2005 in poi) è cambiato enormemente, ci troviamo a fare i conti con una situazione diversa. Questa situazione ha favorito la concentrazione in mano ai grandi gruppi, situazione ineludibile per certi aspetti”.

Il presidente di Commissione partecipate, Cantini, interviene per assicurare che il servizio pubblico delle farmacie comunali è rispettato: “Da quando mi occupo della faccenda, da presidente di commissione, mi sembra tutto sommato, che le farmacie comunali siano sempre più vicine ai cittadini, come per il caso dei tamponi rapidi per studenti e per i loro famigliari, e se si aggiunge la vaccinazione, penso che la vicinanza non sia mai mancata. Come sempre però, la commissione è pronta a venire incontro alle richieste dei consiglieri”.

Anche il presidente Grazzini evidenzia l’impegno dei rappresentanti dell’amministrazione comunale: “A nome mio e di Vanessa Angotti, come rappresentati pubblici dell’azienda una volta avuta la carica, abbiamo acquisito tutte le conoscenze del settore, conosciamo come lavorano le farmacie private. Noi lavoriamo come soci di minoranza e quindi con un potere limitato, abbiamo cercato di esprimere anche momenti di critica e suggerimenti per migliorare la situazione. Il problema sta a monte, di chi ha venduto un gioiello di famiglia. Il dottor Rivara è sempre stato collaborativo e noi abbiamo espresso il massimo e anche di più come rappresentanti di parte pubblica, in linea con il mandato ricevuto”.

La concessione con Alliance si concluderà nel 2029, fino a quella data il socio privato detiene il 70 per cento dell’azienda e il Comune, la parte pubblica soltanto il 30 per cento. Il consigliere Bindocci però non è soddisfatto della risposta e mette in evidenza, quello che secondo lui è una mancanza di rispetto del bando di concessione: “Andrebbe rispettato però il bando con cui sono state assegnate le farmacie, ci sono delle condizioni precise, solo ad occhio: l‘organico della farmacia ventiquattrore si è dimezzato rispetto a quello che era scritto”.

Le due parti si scaldano e il dottor Rivara interviene sostenendo che la situazione è molto diversa dal 1999 quando Alliance è entrata nella società: “Il mondo è cambiato dal 1999 e molte aziende si sono dovute adattare a questi cambiamenti”.
Ma il consigliere Bindocci incalza: “Allora si farà un esposto in procura per vedere se anche loro sono d’accordo nel pensare che il mondo è cambiato e che non ci sia più bisogno di rispettare gli accordi presi. Non è una risposta, il mondo è cambiato, ci sono degli accordi scritti. Il comune ha fatto un accordo con un’azienda privata e alcune condizioni non vengono rispettate, ovvio che su questa cosa abbiamo punti di vista diversi”.

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