Sondaggio sugli assi viari, il comitato Altrestrade contesta i risultati

Il coordinamento: "Non si indicano i criteri per i quali è definita utile l'opera e soprattutto non si analizza il punto della necessità"

Dalla Manifattura agli assi viari, il comitato Altrestrade contesta i risultati di un sondaggio Winpoll sul quadro elettorale nel comune di Lucca.

“Sondaggio anomalo – si spiega – in quanto non è dato sapere chi sia il committente e all’interno del quale (già che
c’erano) sono state fatte due domande in più rispetto al mero dato politico. La prima sull’intervento alla ex Manifattura Sud e l’altro sugli assi viari. Esito banale e scontato, visti i continui proclami della politica in favore del progetto, politica che volta spesso lo sguardo davanti alle gravi lacune ed agli aspetti dannosi, più volte segnalati dagli abitanti della periferia est. Per quanto ci riguarda, ossia gli Assi, addirittura il 67% degli intervistati (ossia 536 persone) ha dichiarato che sono “necessari”, senza chiarire su che base ha espresso questo giudizio. Sarà che a suon di ripeterle, le cose si imparano, ma ci pare che i pareri degli esperti fossero diversi”.

“Ci piacerebbe sapere (ma questo il sondaggio non lo dice) quali sono – prosegue il comitato – le basi per qualificare l’opera utile e soprattutto necessaria. Ci si pone la domanda perché il progetto è stato analizzato a fondo nel corso di un’inchiesta pubblica svolta in Provincia nel 2014 ed importanti nomi nel settore della pianificazione territoriale e della mobilità hanno giudicato l’opera sì utile, ma non necessaria a risolvere il problema del traffico a Lucca. Sembra un gioco di parole ma l’essenza (e l’infondatezza) del progetto sta tutta qui: se una strada in più può sempre tornare utile, non è detto che questa sia necessaria a risolvere il problema. E allora, se l’utilità risponde alla logica del ‘nel più ci sta il meno’, la necessità risponde invece ad un’esigenza esclusiva e non sostituibile. In altre parole, volendo semplificare: avere due paia di scarpe è utile, ma averne almeno uno è necessario. Ecco la differenza abissale che intercorre tra le due ipotesi. Per asfaltare la Piana di Lucca non è sufficiente che l’intervento sia utile; deve esserci la necessità, visto ciò che si va a sacrificare”.

“Rovinare chilometri e chilometri di verde – sostiene il coordinamento -, con tutto ciò che ne consegue, non può essere un vezzo ma deve essere l’unica soluzione al problema. Così non è, ed i pareri pubblicati lo dimostrano. La necessità si avrebbe solo se la Tangenziale fosse l’unico rimedio per togliere il traffico dalle Mura, ma è stato dimostrato non solo che la tangenziale è l’ultimo dei rimedi ma, addirittura, che non serve ad alleggerire la circonvallazione. Ci auguriamo che l’amministrazione – sia l’attuale che quella futura – abbia l’onestà ed il buon senso di soppesare tali risultati e non li utilizzi in modo capzioso per realizzare l’opera nonostante tutte le criticità che ancora ci sono sul territorio. Criticità che, fortunatamente, sono tutte nero su bianco in documenti ufficiali, mai contestati. Nel frattempo auspichiamo che si lavori su ipotesi alternative, capaci di dare risultati in tempi brevi, con minor spesa pubblica e senza bisogno di ricorrere a nuove strade e nuovo asfalto. Le alternative esistono, basta solo volerle attuare”.

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