San Luca, Rifondazione: “Criticità in reparto e pronto soccorso. Il sindaco chieda chiarimenti alla Asl”

Il partito: "Se non ci saranno interventi chiameremo i cittadini alla mobilitazione e alla protesta"

Continua l’approfondimento di Rifondazione Comunista sulla situazione sanitaria all’ospedale San Luca.

“Purtroppo le informazioni che abbiamo non sono confortanti. Dopo le criticità evidenziate al pronto soccorso, anche in reparto le cose non funzionano meglio – si legge nella nota del partito -. Intanto vorremmo capire perché talvolta, non sappiamo con quale frequenza, il trasferimento di un paziente, al quale è già stato comunicato che dovrà essere trattenuto, dal pronto soccorso a un reparto avvenga a notte inoltrata, tra l’1,30 e le 2. Avendo pochi posti letto a disposizione, forse si aspetta che la situazione sia chiara per decidere chi può andare subito in reparto e chi deve soggiornare ancora in barella? Qual è il criterio che decide lo spostamento? Per chiarezza sarebbe bene saperlo, perché certo non è a quell’ora che si liberano posti letto, come si vuol fare credere ai pazienti”.

“E ancora sarebbe utile sapere perché un paziente in attesa di diagnosi deve aspettare quattro giorni per fare una tac e addirittura nove per un ecocardiogramma. Più o meno lo stesso tempo che viene indicato come attesa per una prescrizione urgente. Peccato che la persona sia ricoverata e quindi si presume che sia necessaria una diagnosi precoce per decidere la cura più adatta. Se volessimo essere cinici metteremmo in ballo anche il fatto di quanto costa alla comunità tenere in ospedale una persona per così tanto tempo – conclude la nota -. Ma questo, che pure è un aspetto importante nella gestione di un servizio pubblico, ci preoccupa meno della salute del cittadino ospedalizzato, costretto a terapie che curano il sintomo, ma non la malattia, dal momento che non la si conosce. Crediamo che il sindaco in qualità di responsabile della salute dei cittadini dovrebbe occuparsi della questione e chiedere chiarimenti alla Asl. Noi, da parte nostra, possiamo denunciare alla opinione pubblica questa situazione e continuare a monitorarla ma se non ci saranno interventi chiameremo i cittadini alla mobilitazione e alla protesta”.

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