Ddl Zan, Tomei (Pd) replica a Fdi: “Basta fake news, è il momento di aprirsi al confronto”

Il segretario del circolo di Sant'Anna: "Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte"

“Essere contrari a una proposta di legge è legittimo ma occhio a non mistificare la realtà”. Così il segretario del circolo del Partito democratico di Sant’Anna Stefano Tomei replica alle parole di Fratelli d’Italia in materia di ddl Zan.

“Usare parole come ‘gravissimo pericolo’, ‘regime’ o ‘legge bavaglio’ per descrivere una proposta di legge che ha il solo scopo di estendere le tutele a tutte quelle persone vittime di discriminazioni e violenze a causa del loro orientamento sessuale o delle proprie disabilità è francamente inaccettabile – va avanti Tomei -. Spiace leggere che gli esponenti locali del partito della Meloni considerino tutte queste persone cittadini di serie B che non meritano attenzioni della politica. Eppure, anno dopo anno, le aggressioni e le violenze che queste persone subiscono sono sempre di più, come dimostrano i quasi quotidiani episodi che leggiamo sui giornali o vediamo in tv. Siamo proprio sicuri che non sia una priorità per un paese civile?”.

“Per affossare la legge si continua a dire che si mette a rischio la libertà di espressione, mettendo a tacere le opinioni che non fanno parte del ‘pensiero unico’. Stiano pure tranquilli: nel Ddl Zan, alle pene per i motivi già previsti dall’articolo 604-bis del codice penale contro le discriminazioni, si vanno ad aggiungere quelli per il sesso, il genere, l’orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità – prosegue Tomei -. Non si interviene però sulla parte dell’articolo che riguarda la propaganda (che rimane quindi limitato alle ‘idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico’), bensì sull’istigazione e sul commettere atti di discriminazione o di violenza”.

“Magari gioverebbe rileggere qualche libro di storia per andare a vedere chi, in Italia, metteva davvero a tacere le opinioni diverse dal pensiero unico. A suon di manganellate e olio di ricino, però. Così come forse non si è ancora capito bene che nel Ddl Zan non c’è alcun riferimento all’ideologia gender, né che a scuola si costringa a insegnare chissà che: si chiede solo di istituire una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ‘al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione’, valori che trovo sacrosanto insegnare fin da bambini – conclude Tomei -. Su una cosa invece concordo con gli esponenti di Fratelli d’Italia: i cittadini meritano di essere correttamente informati sulla questione. E allora, invece che auspicare l’organizzazione di convegni monotematici senza contraddittorio, si aprano al confronto con chi la pensa diversamente da loro. Ne gioverebbe la popolazione e il dibattito pubblico. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte”.

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