Manifattura sud, il Comune alla Fondazione Crl: “Rischi imprevisti tutti a carico dell’ente, una condizione inaccettabile”

Palazzo Orsetti dissente sul concetto di 'interesse pubblico': "Se San Micheletto e Coima vogliono portare avanti il provvedimento si attengano alle condizioni richieste"

Manifattura sud, il Comune replica alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Una replica tutta improntata sul concetto di ‘interesse pubblico’. 

Stop al project sulla manifattura sud, Fondazione Crl ‘rammaricata’: “Un’impresa che avrebbe garantito 36 milioni di beneficio per il Comune”

Palazzo Orsetti in una nota chiarisce i motivi dello stop al project financing e ribadisce: se si vuole portare avanti il procedimento occorre confomarsi alla legge e a quanto formalizzato nella delibera di giunta del 25 marzo scorso.

“Desta la più viva sorpresa – dice il Comune – che la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca usi il termine “interesse pubblico” fuori dal contesto e dal significato prettamente amministrativo che esso assume in ambito giuridico, per contrapporsi all’amministrazione comunale sullo stop imposto alla proposta di Coima Sgr sulla parte sud della Manifattura. La finanza di progetto, ovvero la collaborazione fra pubblico e privato è rappresentata in questo caso – lo ricordiamo – dall’esecuzione di un’opera pubblica consistente in due parcheggi e piazze interne. Che il progetto nell’insieme (prevedendo il recupero di tutto il complesso) fosse utile ed estremamente importante per la città, è chiarissimo a tutti e soprattutto all’amministrazione comunale, che in questi mesi ha lavorato seriamente e senza condizionamenti per valorizzare ogni possibile contenuto della proposta e portarla alla realizzazione – attraverso un percorso di evidenza pubblica – proprio per ottenere quei vantaggi al centro storico di Lucca e quei benefici economici che sono stati condivisi e sostenuti fortemente assieme alla Fondazione Crl”.

“Non sfugge infatti – dice il Comune – che il rifacimento della parte sud avrebbe straordinariamente completato il restauro che l’amministrazione sta portando a termine nel settore nord, ricreando vita e attività in una parte della città oggi in degrado. Tuttavia l’ente pubblico ha l’obbligo di muoversi entro confini normativi rigorosi e chiaramente definiti dalla legge (nella fattispecie dall’articolo 183 del Codice dei contratti) a garanzia del bene di tutti. L’“interesse pubblico” delinea proprio quell’insieme di parametri che sommati fra loro esprimono la fattibilità, ossia la certezza dell’oggettivo vantaggio per la comunità di un’opera affinché la giusta redditività per i proponenti, nel rapporto pubblico – privato, non si trasformi in un danno per le casse e il patrimonio pubblico. L’amministrazione comunale è arrivata ad approvare un atto di indirizzo (il 2 gennaio) e una delibera di giunta (il 25 marzo) favorevoli alla proposta a patto che fossero rispettate quelle condizioni puntualmente comunicate alla controparte. Da quel momento i proponenti – e dunque alche la Fondazione Crl, in base alla loro autonoma e legittima valutazione – hanno deciso di non prendere in considerazione il raggiungimento dei parametri richiesti che avrebbero condotto alla gara pubblica per la realizzazione. Così l’amministrazione comunale e stata spinta, nonostante i molti preavvisi e tentativi di dialogo, a un doveroso ed ineludibile stop“.

“Il più macroscopico di quegli elementi era rappresentato dalla cosiddetta “matrice dei rischi” – prosegue l’amministrzione – che accollava al Comune la maggior parte dei costi economici derivanti da ritardi o aumenti di spesa imprevedibili, dovuti a possibili problematiche attualmente non evidenti nella struttura o a motivi burocratici non immediatamente riconducibili al Comune di Lucca. Una condizione che nessun ente pubblico potrebbe mai accollarsi. Inoltre il Comune per legge non era tenuto a contribuire attivamente al progetto di finanza per la costruzione dell’opera pubblica, ma assecondando la proposta, ha accettato di farlo nella misura massima consentita dalla norma, ossia per il 49% dell’importo delle opere. Ciò attraverso la cessione degli immobili dell’intera parte sud secondo i valori stimati e consentendo la compartecipazione agli utili di gestione dei parcheggi dell’intera area”.

“In ultimo, ma non meno importante – conclude il Comune – i tempi della proposta. L’amministrazione comunale ha giudicato infatti in appena quattro mesi la proposta ricevuta da Coima a novembre 2020, perchè la precedente documentazione presentata a febbraio 2020 aveva le caratteristiche più di una manifestazione di interesse che di un vero progetto di finanza. Il Comune di Lucca ha dovuto quindi chiedere ai proponenti di riformulare la proposta secondo le modalità richieste dalla legge. Se Coima e Fondazione Crl intendono portare avanti il procedimento dovranno semplicemente attenersi alle condizioni richieste“.

 

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