Green pass, Zucconi (Fdi): “I ristoratori non sono agenti di pubblica sicurezza”
L'esponente di Fratelli d'Italia: "Il Governo poi non ancora chiarito se toglierà l’obbligo da parte degli esercenti di controllare addirittura i documenti di identità dei clienti, perché questo sarà fonte di disagi enormi per tutti"
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“I ristoratori non sono agenti di pubblica sicurezza”. Così il deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione attività produttive, commercio e turismo Riccardo Zucconi interviene sul green pass.
“I primi dati delle associazioni di categoria e delle famiglie sul green pass sono purtroppo come ci aspettavamo: uno strumento penalizzante e discriminatorio, tanto inutile quanto ancor più dannoso. Non solo non contrasta il coronavirus, ma danneggia pure la nostra economia e comporta problemi legali non indifferenti – spiega Zucconi -. Nello stesso locale assistiamo increduli a sale interne deserte e a persone senza certificato verde ammassate negli spazi esterni; si permettono aperitivi al bancone ma un caffè da seduti lo si può ordinare solo se muniti di green pass : insomma, le solite misure controsenso di questo governo, che spesso finisce per penalizzare chi invece ha seguito il buonsenso. Pensiamo solo al fatto che ai gestori dei locali è stato consegnato contro ogni logica il ruolo di agente di pubblica sicurezza, senza averne i requisiti, mentre contemporaneamente si afferma che il green pass non serve sui trasporti pubblici locali perché non si è in grado o non si vuole di effettuare i dovuti controlli”.
“Nel continuare ad affermare e sostenere che il vaccino risulta essere l’unica misura efficacia per contrastare e rallentare la diffusione del virus, viene spontaneo domandarci perché il governo, se è realmente convinto di quello che fa, non si assume la responsabilità dell’obbligo vaccinale senza scaricare la responsabilità su chi lavora e su chi vuole solo farsi una pizza con la famiglia o gli amici – conclude Zucconi -. Il Governo poi non ancora chiarito se toglierà l’obbligo da parte degli esercenti di controllare addirittura i documenti di identità dei clienti, perché questo sarà fonte di disagi enormi per tutti”.
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