Zan fa il pieno all’Agorà: “Lucca città bellissima per l’accoglienza” foto

Il latore del ddl alla biblioteca civica per presentare il suo libro: "Italia vicina ai paesi più arretrati nei diritti civili"

Una presentazione che è stata soprattutto l’occasione di uno scambio e di un dibattito aperto sul problema delle discriminazioni, le violenze e i crimini d’odio. Nello spazio all’aperto della biblioteca Agorà di Lucca, Alessandro Zan, il parlamentare che ha dato il nome al ben noto ddl, è stato accolto da un vero bagno di folla per la presentazione del suo libro Senza paura, la nostra battaglia contro l’odio. In platea anche tanti esponenti della politica locale.

Alessandro Zan presenta il suo libro a Lucca

Un pomeriggio introdotto dal consigliere comunale con delega ai diritti civili Daniele Bianucci che ha letto di fronte al pubblico la lettera che conclude il libro di Zan per un futuro adolescente di 15 anni. Un via che ha dato il là alle riflessioni di Zan: “Lucca – ha detto – è una città bellissima per la sua accoglienza. Immagino un’Italia tra venti anni diversa, più inclusiva, con meno violenze e crimini d’odio. L’avremo se oggi sapremo crearne le fondamenta”.

Al momento, ha spiegato tuttavia Zan, l’obiettivo appare ancora lontano: “L’Italia è al 35esimo posto nei diritti civili, vicina a paesi come la Polonia. Ci sono due Europe, una dei diritti e una della paura, inseguita dalla nostra destra italiana come la Lega e Fdi che hanno in Orban il loro riferimento. L’Italia se non interviene sotto profilo legislativo e culturale, rischia di essere considerata parte dell’Europa della paura. Oggi ci giochiamo una partita fondamentale: per questo nella conclusione mi rivolgo a questo ragazzo non ancora nato, che è anche quello che sono stato io negli anni Novanta. La sua è una condizione paradigmatica di una generazione che ha sofferto: ha avuto paura di non essere accettato da affetti e società”.

Inevitabilmente la discussione ha toccato, per l’appunto, il ddl Zan: “L’unione europea ha chiesto all’Italia di intervenire per tutelare le persone vulnerabile. Più siamo in una società patriarcale e sessista più le aggressioni sono elevate e più diventa complicato scardinarle. L’alternativa possibile è quindi quella di iniziare a parlare un linguaggio inclusivo. Questa legge, in questo senso, non risolve ovviamente tutte le situazioni, ma dice ai bulli, agli aggressori e ai violenti che lo stato non è più dalla loro parte”.

A intervenire nel merito del ddl Zan anche il senatore Andrea Marcucci (Pd), dal momento che la discussione sul disegno di legge non è ancora stata ricalendarizzata. “Come ci racconta la storia personale di Zan le idee cambiano, per amore e intelligenza. In Italia dobbiamo fare appello a entrambe. In questo senso il Partito democratico in tema di diritti è sempre stato coeso e se oggi la legge è ferma al senato non è per difficoltà o resistenze interne. L’unica domanda che dobbiamo porci è qual è l’iter che ci dà più garanzie per approvare la legge: col voto segreto non abbiamo certezze, allo stesso modo rimandare il disegno alla camera per modificarne anche solo parzialmente il testo potrebbe causare ritardi che non possiamo più permetterci. Questa legislatura è quella giusta: l’Italia ha bisogno di una legge come questa e noi non ci tireremo indietro”.

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