Minniti (Lega): “Riforma catasto? Un danno per cittadini e imprese”

Il consigliere presenta una mozione per chiedere al consiglio comunale di Lucca di attivarsi per invitare il governo a non attuare la revisione degli estimi catastali

“La riforma degli estimi catastali penalizza cittadini e imprese”. Così il consigliere comunale della Lega Giovanni Minniti dice ‘no’ alla legge delega di riforma fiscale allo studio del governo.

“Questa prevede la revisione in aumento delle rendite catastali con il passaggio del calcolo delle rendite in base ai metri quadrati e non più con riferimento ai vani che comporterebbe un aumento della pressione fiscale sugli immobili stimata nella misura del 30/40% con pesanti ricadute su Imu, Irpef e tasse sui trasferimenti immobiliari – prosegue Minniti -. L’incremento del peso fiscale sugli immobili in un momento storico così delicato a causa della pandemia sarebbe un grave errore poiché la tassazione che colpisce il patrimonio non farebbe altro che sottrarre soldi ai cittadini proprietari di immobili spesso gravati da mutui, deprimere il mercato immobiliare da sempre un fattore di traino dell’economia e provocare un aumento dei costi di funzionamento degli esercizi commerciali in affitto sui quali i proprietari degli immobili trasleranno il peso dei maggiori oneri fiscali”.

“Per questi motivi – va avanti Minniti – ho presentato una mozione per chiedere al consiglio comunale di Lucca di attivarsi al fine di invitare il governo a non attuare la revisione degli estimi catastali che danneggerebbe l’economia della nostra città già messa a dura prova dalla crisi economica dovuta alla pandemia – continua il consigliere della Lega -. E’ giunto il momento di dare ai cittadini e non di prendere ha detto, giustamente, il presidente Draghi. Ebbene, è giunto il momento di mantenere le promesse. I dati, come riportato di recente da Il Sole 24 ore, evidenziano che in molte città i prezzi di mercato delle case sono inferiori ai valori catastali. Ci sono immobili a valore zero perché non vendibili né affittabili;  negozi, capannoni, uffici sfitti da tempo o per i quali i conduttori non pagano i canoni per la mancanza di liquidità dovuta alla crisi e per i quali i proprietari sono comunque obbligati a pagare Imu e Irpef. Una riforma non fatta è sempre meglio di una riforma fatta male ed è evidente che sono altre le misure che auspichiamo dal governo: cedolare estesa agli affitti commerciali, proroga del tax credit locazioni, sgravi sugli immobili inutilizzati”.

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