Con Rossano Ercolini una costituente dell’ecologismo politico: il via a Firenze il 27 novembre

Il presidente di Zero Waste Europe prova a riunire tutte le anime 'green' in un solo soggetto: "L'Ambiente è il padre e la madre di tutte le questioni"

Una costituente dell’ecologismo politico. È qualle ache avrà luogo a partire dell’incontro del 27 novembre a Firenze al Circolo Arci Vie Nuove dal titolo Una foce comune per un mare ecologista.

Fra gli ispiratori c’è Rossano Ercolini, Goldman Environmental Prize 2013, presidente di Zero Waste Europe e di Zero Waste Italy che parteciperà a una discussione con diverse anime dell’ecologismo: Eleonora Evi, europarlamentare di Europa Verde-Greens/Efa; Elena Grandi, assessore all’ambiente del comune di Milano; Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde; Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe; Alberto Bencistà, presidente di Toscana Bio e Claudio Tedeschi, amministratore delegato di Dismeco Srl.

“Attendiamo con ansia – dice Rossano Ercolini – le decisioni della Cop26 ancora in corso di svolgimento a Glasgow e non nascondiamo un fondato scetticismo circa gli impegni che ne deriveranno per contrastare la galoppante crisi climatica ed ambientale.Purtroppo in assenza di un governo mondiale ogni paese sotto la pressione delle lobby internazionali – l’unica vera internazionale in grado di unificare nel segno dei saccheggi ambientali e dei profitti i propri progetti – persegue i propri corporativismi ed interessi nel gioco al massacro di anteporli agli interessi più generali. In questo modo il rischio è quello, oltre di avviare la catastrofe ambientale, di frustrare la spinta di milioni di giovanissimi che sotto la spinta di Greta rivendicano giustamente il loro futuro sempre più minacciato“.

“Occorre invece, senza indugi – prosegiue Ercolini –  invertire la rotta uscendo dall’abbaglio autodistruttivo del modo di produzione lineare per passare ad un modello circolare copiando il funzionamento dei cicli naturali. Oggi questa esigenza non può più essere ridotta a generiche richieste dal basso. Bisogna agire per un’uscita dalla spirale dello spreco e dell’usa e getta; è necessario costruire un percorso politico che abbia al centro quale priorità coerente la rinaturalizzazione dei cicli economici e dei modelli di inclusione sociale basati su criteri e valori di giustizia ecologica e sociale. Non abbiamo molto tempo. Per questo il Movimento Rifiuti Zero anche fidando sul sostegno dei 330 comuni italiani (che rappresentano circa 7,5 milioni di abitanti) intende chiamare all’unità i diversi percorsi che piccoli e grandi, locali e nazionali hanno posto al centro del loro agire territoriale l’obiettivo della rigenerazione e della conversione ecologica“.

“Occorre una nuova governance – dicono ancora – di fronte alla crisi ambientale che gli schieramenti tradizionali (ma anche quelli più recenti) sembrano eludere parlando mai direttamente dell’ambiente quale “padre e madre di tutte le questioni” attardandosi su corporativismi o sull’inerzia di sempre. È questo il senso che riveste l’incontro nazionale di Firenze del 27 novembre. Fornire una foce comune ai diversi rivoli, torrenti, fiumi dell’ecologismo locale e nazionale dando vita ad una costituente in grado di attrarre oltre i propri confini e oltre le sterili posizioni di rendita. Attivisti di tutti i paesi unitevi! Siamo ad un bivio: questa volta non possiamo permetterci di sbagliare strada”.

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