Scuola, Zucconi (Fdi): “Il governo ha lasciato il settore nel caos”

L'onorevole di Fratelli d'Italia: "Non c'è un regolamento univoco e i presidi, abbandonati totalmente dalle istituzioni, sono costretti a organizzare da soli i protocolli sanitari"

“Fra tutte contraddizioni di questo governo, concentrato più sui giochi di palazzo che sulla crisi generale, credo che nel settore scuola abbia raggiunto l’apice dell’incompetenza”. Così l’onorevole di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi interviene per criticare le complesse regole che in questo momento gli istituti scolastici devono mettere in atto per gestire covid e quarantene.

“Se fin dall’inizio della pandemia infatti, ministri e ministeri hanno dichiarato che i bambini e le scuole rappresentano uno snodo determinante per la diffusione/lotta della pandemia, nella realtà poco o niente è stato fatto per ovviare concretamente al problema – prosegue Zucconi -. Non c’è un regolamento univoco, i presidi degli istituti di primo e secondo grado, abbandonati totalmente dalle istituzioni, sono costretti a organizzare da soli i protocolli sanitari, le Asl non rispondo e quotidianamente vengono subissati da telefonate e mail di genitori che non sanno cosa possono o non possono, devono o non devono fare. Le normative di sicurezza e anti contagio cambiano ogni settimana, manca l’areazione meccanica controllata nelle aule, peraltro richiesta fin dall’inizio da Fdi, manca la distribuzione gratuita delle mascherine Ffp2, mancano insegnanti e operatori per le sostituzioni, insomma una catastrofe da qualunque angolo la si guardi”.

“Nel contempo, gli insegnanti svolgono spesso mansioni che non sono di loro competenza tra controlli di autocertificazioni, green pass, collegamenti in dad che saltano e lezioni ibride svolte a metà, tenendo in piedi un sistema che se non fosse per il loro impegno e la loro dedizione andrebbe a rotoli e dove l’insegnamento purtroppo è davvero ridotto a un lumicino – conclude Zucconi -. Buffo che il governo continui a parlare di ‘grande risultato nella lotta al Covid’, quando in un settore fondamentale e di primaria importanza come quello dell’istruzione siamo riusciti a sopravvivere solo grazie al lavoro assiduo e perseverante di presidi e insegnanti”

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