Piano operativo, le osservazioni di Europa Verde: “Troppa cementificazione”

Il partito lucchese: "Ci auguriamo che l’amministrazione sia disponibile per un confronto costruttivo"

Anche Europa verde Lucca ha presentato un buon numero di osservazioni al piano operativo. È questo a essere al centro dell’appuntamento con la rubrica tematica del partito.

“Facendo un’analisi generale del piano operativo dobbiamo rilevare che, purtroppo, questo non rispetta in molti punti né le direttive del piano strutturale, né gli obiettivi di protezione ambientale della valutazione ambientale strategica, né le direttive del piano paesaggistico regionale – spiega Europa Verde -. Infatti, il piano non assume come componenti strutturali e di progetto per la messa in valore del territorio comunale agli specifici obiettivi di tutela dell’ambiente, secondo l’accezione che di esso è data alla lettera F dell’allegato 2 alla Lr 10/2010, che comprende aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico e ovviamente il paesaggio”.

“Le nostre osservazioni riguardano principalmente le aree di prima periferia di San Concordio, Sant’Anna, San Marco e San Vito, si sono principalmente imperniate su due punti, che costituiscono quelli a nostro avviso più critici del presente: cementificazione e destinazione lotti a uso abitativo e commerciale – proseguono da Europa Verde -. Per quanto riguarda la cementificazione, è da rilevare che in molte delle aree succitate il piano operativo va a saturare con nuove costruzioni molte aree verdi residuali, che invece avrebbero un enorme importanza in un contesto urbanizzato. Generalmente, in queste aree si chiede di mantenere la destinazione a verde, prevedendovi verde pubblico e bosco urbano ed evitando l’impermeabilizzazione con ulteriore consumo di suolo. Ciò al fine di mitigare e assorbire gli inquinanti che provocano il surriscaldamento globale e ricadute negative sulla salute dei cittadini, sulla biodiversità, sulla capacità di riduzione dell’effetto isola di calore e di mitigazione dell’effetto ruscellamento”.

“Si ricorda che le aree urbane producono l’80% dell’inquinamento complessivo e quindi necessitano anche di una riforestazione, che a oggi appare come una tra le azioni indispensabili che si caratterizzano per la migliore efficacia ed economicità. Il piano operativo, inoltre, non rispetta le indicazioni del Pnrr che nel quadro della M2C4: tutela del territorio e della risorsa idrica che prevede la salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi e del suolo – spiegano ancora da Europa Verde -. Inoltre, non ci siamo limitati a chiedere la conservazione delle aree verdi esistenti, ma anche la demineralizzazione di alcune aree attualmente inutilizzate, come i terreni adiacenti a via N. Sauro, che invece di essere ulteriormente edificati potrebbero essere utilizzati come parcheggi inerbiti per auto e per mezzi non motorizzati, a servizio del centro storico, della stazione (e in previsione del nuovo hub della mobilità) e della prima periferia”.

“Per quanto riguarda la destinazione ad uso abitativo, molto presente in questo piano operativo, è da rilevare che ad oggi manca un censimento degli immobili di proprietà privata sfitti e inutilizzati, ma è noto che sono moltissimi. In questo contesto, contestiamo con forza la scelta di prevedere la nuova edificazione di un 500 unità abitative (di cui 252 nella sola S. Concordio), quando invece si potrebbe riutilizzare il patrimonio immobiliare esistente, riqualificandolo ed adeguandolo alle esigenze abitative moderne, e dando un sostegno agli affitti anche e soprattutto nei casi di probabile morosità – va avanti ancora Europa Verde -. In questo potrebbero essere impiegati gli ingenti fondi che invece oggi sono destinati alle nuove edificazioni: francamente ci sembra impensabile voler continuare con una politica abitativa anacronistica che mette in contrasto le esigenze abitative con quelle ambientali”.

“Infine, abbiamo rilevato che diversi edifici inutilizzati, come le ex Officine Lenzi e l’ex fabbrica Lombardi a S. Concordio, previa acquisizione da parte del Comune, potrebbero essere restaurati mantenendo l’architettura originale e destinati ad associazioni di promozione sociale e ad attività che creino aggregazione e vitalità nei quartieri, nonché a servizio dei grandi eventi che richiamano persone a Lucca da tutto il mondo (ed esempio le ex Officine Lenzi come nuova sede dei Games di Lucca Comics and Games). Infatti, la destinazione commerciale o alberghiera per questi luoghi avrebbe probabilmente l’unico effetto di incidere negativamente sulle attività già presenti sul territorio e già in crisi da tempo – concludono da Europa Verde -. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale consideri attentamente le nostre osservazioni, e rimaniamo disponibili per un confronto costruttivo sui temi, che resti aperto anche agli input della cittadinanza che come noi sia interessata a uno sviluppo sempre più vivibile e sostenibile del territorio lucchese”.

 

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