Azione civile contro il comitato di S. Concordio, è polemica

Il Comune ricorre a un legale contro le accuse di falsi e truffe per i lavori. Bindocci chiede una commissione controllo e garanzia

Quartieri social a S. Concordio, la tensione torna a farsi alta. Il Comune di Lucca, infatti, ha promosso una azione legale contro il comitato Per San Concordio, in riferimento ad una serie di accuse circa l’ottenimento del finanziamento per i lavori nel quartiere.

Secondo Palazzo Orsetti che si è affidato ad un legale, sarebbe infatti stata lesa l’immagine del Comune, per alcune illazioni relative a presunti falsi o truffe nell’ottenimento dei fondi per i cantieri. Questo almeno quanto ritiene il Comune. Ma l’affidamento dell’incarico legale scatena già la polemica in politica.

Il consigliere M5S Massimiliano Bindocci ha subito chiesto un accesso agli atti e richiesto la convocazione di una commissione controllo e garanzia sulla questione.

“Ora capiamo – attacca Bindocci – perché a Lucca non si fa la partecipazione, come si è visto sulla manifattura. Perché questa classe politica accetta solo il consenso e le poltrone, e chi critica viene messo ai margini o portato in tribunale. Io non ho paura, anche a me sono arrivati atti giudiziari e richieste di risarcimento da parte della Fondazione per aver espresso opinioni sulla Manifattura. Ma in questi momenti serve coraggio e dobbiamo saper protestare tutto insieme. Ne va della libertà politica a Lucca. Ed il M5S a Lucca il coraggio lo ha. Infatti appena saputa la cosa da consigliere ho fatto un accesso agli atti relativi a questa pratica ed ho chiesto di convocare con la massima urgenza la commissione controllo e garanzia. Il presidente si è già mosso”.

“Il M5S – osserva Bindocci – è sempre stato vicino in modo disinteressato al comitato di San Concordio, cui esprime la propria solidarietà. Spero che questa maggioranza che sembra solo assetata di poltrone da dividere e questa opposizione addormentata o compromessa, tranne pochi casi, si mobiliti per la libertà ed il diritto al dissenso. Sul tema andrebbe convocato immediatamente un consiglio straordinario con cui pretendere il ritiro immediato di ogni azione giudiziaria nei confronti del comitato. Oggi ho inoltrato richiesta per questa azione agli altri capigruppo. La verità è che a San Concordio l’amministrazione ha tagliato decine di alberi, costruito un tetto di ferro a diversi metri dal suolo chiamando questo scempio con il nome di riqualificazione. Un comitato di cittadini ha protestato, raccolto firme ed ha provato a fermare questa devastazione, e di tutta risposta il Comune chiede centinaia di migliaia di euro di danni.
Il risarcimento lo dovrebbero chiedere i cittadini di San Concordio per lo scempio ed i cittadini lucchesi per l’attacco politico alla libertà, che è un’onta per tutti. Ma con che faccia parlano di antifascismo e di chiudere le forze politiche di destra? Che ipocrisia. Questo è un gesto inaccettabile che a ridosso delle elezioni puzza di minatorio, e riduce la democrazia a Lucca”.

Anche Difendere Lucca prende le distanze dall’azione del Comune: “Si tratta di una grave frattura con i cittadini e dimostra quanta coda di paglia abbiano gli amministratori che hanno spinto fino ad un tale livello la polemica con il suddetto comitato”.

“Preannunciamo un prossimo accesso agli atti del nostro consigliere Fabio Barsanti – continua Difendere Lucca – per verificare i dettagli motivazionali della determina con cui il Comune cita in giudizio il comitato. È evidente come con questo ultimo atto legale il solco tra la cittadinanza organizzata e l’amministrazione comunale si è ancor più rimarcato, aumentando così il distacco della maggioranza di centro sinistra dalla vita reale del quartiere di S. Concordio”.

“È inoltre vero che, se la giunta Tambellini avesse a suo tempo intrapreso un percorso realmente partecipato sui progetti e aperto al confronto con i cittadini – molte delle nubi che si sono addensate su tanti aspetti giuridicamente discutibili degli interventi dei Quartieri Social si sarebbero subito diradate. Ci domandiamo se questo colpo di coda (ripetiamo: di paglia) della Giunta di sinistra non dipenda anche dal fatto che ormai è chiaro che non riuscirà a completare i due cantieri (piazza coperta nell’area ex Gesam e corridoio coperto al parco della Montagnola) entro il prossimo maggio. Non potrà quindi ‘spenderli’ nella propaganda delle opere realizzate come invece pregustava”.

“Queste opere, a parere nostro, non sarebbero nemmeno dovute essere messe a cantiere se non dopo aver preparato un piano organico di riqualificazione delle periferie che rispondesse ai reali bisogni di chi le vive. Difendere Lucca – termina la nota – si impegna sin da oggi a ritirare la denuncia in questione nel caso in futuro assumesse con i suoi rappresentanti responsabilità nel governo della città; ed esprime la propria vicinanza al Comitato di Quartiere S. Concordio, così come all’ Ass. Amici del Porto della Formica”.

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