Barsanti si candida a sindaco e attacca il centrodestra: “Ha deciso di perdere”
Sarà appoggiato da tre liste: Difendere Lucca, Italexit-Prima Lucca e Centrodestra per Barsanti
“Il centrodestra ha deciso di andare a perdere, noi invece questa battaglia la vogliamo combattere“. È questa, in estrema sintesi, la motivazione che ha portato Fabio Barsanti a correre “da solo” alle elezioni amministrative, bocciando senza giri di parole il candidato Mario Pardini. “Una scelta calata dall’alto”, così la definisce Barsanti, “e che non rappresenta una vera alterativa per la città”.
Fabio Barsanti ha deciso di staccarsi da Pardini e ha ufficialmente annunciato la propria candidatura a sindaco questa mattina (14 aprile) al caffè Santa Zita, in piazza San Frediano. Al tavolo presenti anche Mia Pisano (già garante dei detenuti per il Comune di Lucca), Ivan Della Valle ed Enrico Cesari (di recente uscito dalla Lega sbattendo la porta dopo la scelta ‘moderata’ per Mario Pardini candidato), rispettivamente in rappresentanza di Difendere Lucca, Italexit-Prima Lucca e Centrodestra per Barsanti. Il candidato alla carica di primo cittadino, infatti, sarà appoggiato da tre liste.
Fabio Barsanti lancia ufficialmente una nuova sfida: “In San Frediano 5 anni fa, nell’elezione che ci ha portato per la prima volta in Consiglio, abbiamo chiuso e scritto una bella pagina squarciando quel velo di grigiore sia della politica lucchese che del consiglio comunale. Qua riprendiamo e lanciamo questa nuova sfida alla città, per la città, per una speranza a Lucca. In questi 5 anni Difendere Lucca ha lottato in consiglio comunale con idee e proposte insieme solamente ad altri 3 consiglieri di opposizione (Bindocci, Di Vito e Santini ndr), il resto è stato assenteismo e spesso anche inciucio. A noi questo modo di far politica non piace e ciò si è riversato, concretizzato, in quella che è stata la scelta del centrodestra (si riferisce al candidato Pardini ndr) e quindi noi non possiamo appoggiare questo progetto. Abbiamo lavorato per un anno, perso tempo, giorni, sonno e tantissima pazienza per fare riunioni e tavoli, cercando delle sintesi”.
Barsanti attacca le scelte del centrodestra e il candidato del centrosinistra: “Noi volevamo una sintesi che avevamo ben individuato, che poteva dare un’alternativa a questa città – prosegue -. Il centrosinistra ha scelto un candidato secondo noi debole che è Francesco Raspini, che è in piena continuità con l’amministrazione Tambellini, un Tambellini-ter, che di fatto è a piene mani nel fallimento della giunta uscente e che non trova empatia in città. Non era un candidato imbattibile, insomma, ma il centrodestra ha deciso di perdere. Prima ha aspettato un sindaco di professione, che da Capannori è andato a Viareggio e che dopo doveva venire qua, atteso un po’ come il salvatore (Giorgio Del Ghingaro ndr). Noi non siamo stati lì ad aspettare l’avvento di questo messia. Abbiamo lavorato e cercato una sintesi, ma non è stata possibile perché di fatto poi il centrodestra ha cercato, singolarmente, di far fuori tutti i candidati che potevano rappresentare un’alternativa. Poi è tornato di fatti sul nome che era meno aggregativo, il meno voluto da quel tavolo (Mario Pardini ndr), che era già in questa Giunta nominato in una partecipata e che non può rappresentare una discontinuità reale e completa. Non solo di facciata”.
“Nei partiti di centrodestra vige sempre la volontà di ricorrere a soluzioni calate dall’alto – attacca Barsanti -. E infatti la presentazione del candidato sindaco è stata fatta dai commissari regionali e non c’era un lucchese che parlava alla città. Noi oggi siamo lucchesi e parliamo alla nostra città. Abbiamo deciso di non accettare questa strada che arriva dall’alto proponendo un progetto molto ambizioso. Della giunta Tambellini possiamo salvare solamente quelle proposte che, attraverso le nostre mozioni, hanno dovuto approvare. Noi, ripeto, vogliamo la discontinuità totale con questa amministrazione. A queste elezioni ci presentiamo con una squadra rafforzata con due gruppi, Italexit di Paragone – un partito nazionale che ci appoggerà in questa sfida – e Centrodestra per Barsanti. Un percorso che raccoglie i delusi, gli amareggiati dalla vicende di questi mesi. Basta parole vuote, la gente vuole fatti e presenza sul territorio. Noi rappresentiamo il vero centrodestra, quella parte che mancava a Lucca. Raspini rappresenta il centrosinistra, la continuità, ma il centrodestra ha scelto di rappresentare solo il centro. Centrodestra per Barsanti rappresenta quella continuità di un centrodestra che a Lucca non esiste più per scelta, perché non vi è più una classe dirigente e perché qualcuno ha interesse affinché non si ricrei. Il centrodestra ha deciso di andare a perdere, noi invece questa battaglia la vogliamo combattere. Vogliamo convincere la città su quelle che saranno le nostre proposte”.
Il candidato Barsanti attacca ancora il centrodestra lucchese e entra nei dettagli della scelta che lo ha portato a correre “da solo” alle elezioni comunali: “Su Lucca Fdi non rappresenta la destra, la sua classe dirigente è di centro – replica Barsanti ad un cittadino -. Ripeto, il centrodestra ha scelto di perdere e noi vogliamo vincere contro Raspini. Per vincere riteniamo che si debba scegliere un candidato che rappresenti nei fatti l’alternativa e non uno che era in giunta con Tambellini perché nominato da Lucca Crea. Anche il polo di centro, che ha scelto Veronesi, non è un mondo alternativo a questa giunta. Ma l’attuale candidato di centrodestra ricordo che voleva candidarsi con quel mondo. L’alternativa siamo noi. Perché si è arrivati a questo? Ripeto, dopo un anno di tentativi di sintesi, fatti dal sottoscritto e da alcuni della Lega locale, l’immobilismo ha fatto sì che i candidati fossero prima combattuti, poi criticati e fatti fuori, probabilmente perché una tra questi poteva vincere, e non c’è l’intenzione di vincere su Lucca. Dopo mesi si è ripescato un candidato che era portato a quel tavolo da 1 forza su 6. Non vi è rappresentatività locale, ma solamente nazionale perché ad otto mesi dal voto non sapevano chi fare come candidato sindaco. È stata una cosa di una tristezza inaudita. Noi ci riprendiamo la responsabilità di rifondare il centrodestra a Lucca, se no tra 4 anni e mezzo si verificherà la stessa cosa. Non si può pescare un candidato a caso”.
Infine, un’ultima stoccata a Raspini: “Rappresenta la perfetta continuità con Tambellini, anche con le idee. In dieci anni non è stato fatto nulla e quel poco è stato fatto male. Vogliamo parlare di Manifattura, di San Corncordio, della partecipazione? Sulle circoscrizioni, per esempio, la maggioranza ha bocciato una mia mozione e poi Raspini l’ha inserita nel programma del Pd”.
A breve la presentazione di programma e candidati, ma tre sono già ufficiali: Mia Pisano (Difendere Lucca), Ivan Della Valle (Italexit-Prima Lucca) ed Enrico Cesari (Centrodestra per Barsanti).
“Sono qui per 3 motivi fondamentali – spiega Mia Pisano -. Ritengo che il lavoro debba essere sempre premiato e Barsanti in questi 5 anni ha ripagato la fiducia dei suoi elettori con un grande impegno all’opposizione, a differenza di altri consiglieri. Siamo l’unico vero schieramento di destra, le altre compagini si sono appiattite con politiche di centro. Siamo anche l’unica realtà politica in grado di unire impegno istituzionale con quello sociale. Difendere Lucca è presente costantemente sul territorio, con concrete iniziative. Barsanti c’è ed è sempre disponibile. Lucca merita di ritrovarsi, tornare al centro e non vivere sempre alle spalle della Regione, che alle volte si dimentica della nostra città”.
“Barsanti a Lucca rappresenta l’unica opposizione, sia a destra che a sinistra – commenta Ivan Della Valle -. Un po’ come noi di Italexit, con il nostro leader Paragone che continua a combattere in quella che è l’unica e vera opposizione nazionale. In questi anni Barsanti ha lavorato bene e sono stati i cittadini stessi a dirci di presentarci alle elezioni con lui. Come Italexit abbiamo solo 4 senatori, ma siamo disponibili e pronti a portare avanti le battaglie che vengono da Lucca anche a livello nazionale”.
“In questi mesi abbiamo perso troppo tempo ed ora è il momento dei fatti – tuona Enrico Cesari -. Il nostro intento è quello di Fabio Barsanti sindaco. Perché tanti di noi stiamo venendo via da Lega e Fratelli D’Italia? Perché è uno scatolone vuoto. Io da militante della Lega per 12 anni Mario Pardini non l’ho visto nemmeno una volt, non ci ho mai parlato. È una decisione presa dalla base, ma non so in quale siano andati”.