Fantozzi e Capecchi: “Lavoro, investire di più in sicurezza”

L'appello dei consiglieri regionali di Fdi

“Non è accettabile uscire di casa la mattina e non tornare a casa la sera lasciando la propria vita sul luogo di lavoro. Si deve investire sulla sicurezza, servono risorse per garantire i processi di sicurezza con cui i lavoratori svolgono le proprie attività, quindi più ispettori, maggiori controlli e interventi più diffusi e omogenei sul territorio regionale, rispetto delle regole e maggiore formazione”: è quanto dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, vicepresidente della commissione sviluppo economico, e Alessandro Capecchi, in occasione della giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro.

“Non possiamo – aggiungono – continuare ad aggiornare la triste statistica delle morti sul lavoro, Regione e Governo investano in sicurezza, il lavoro non può diventare una roulette russa. Nel 2021, la Toscana è risultata terza, tra le regioni italiane, per numero di decessi sui luoghi di lavoro: ben 55”.

“Serve uno sforzo straordinario per abbattere drasticamente il numero degli infortuni sul lavoro. Una vigilanza corretta e non vessatoria rappresenta una garanzia per le imprese stesse, che così non vanno incontro a cadute di competitività. Gli incidenti sul lavoro non sono frutto di casualità. Non basta avere un lavoro se non è accompagnato da tutele, diritti e sicurezza – affermano -. Come Gruppo regionale di Fratelli d’Italia abbiamo presentato una proposta di legge per istituire la giornata toscana del trasporto in sicurezza, e, ricordiamo, che è stato approvato un nostro ordine del giorno che impegna la Regione ad aumentare le risorse stanziate per promuovere interventi di formazione e attività di comunicazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“La concorrenza sleale – fanno notare i Consiglieri regionali di Fdi – in molto settori della nostra economia e una sempre più complicata concorrenza sui mercati internazionali, dovuta a Paesi che producono in spregio di ogni regola di sicurezza, anche ambientale, spingono tante aziende al di sotto del limite di sicurezza. Si continua a non voler prendere atto di queste realtà, molti adempimenti formali ma poca attenzione alla sostanza delle origini di tali fenomeni”.

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