Ambiente e giustizia sociale, presentato il programma: “Siamo l’alternativa al centro-Pd” foto

Presentati i dieci punti approvati dall'assemblea pubblica: al centro ambiente, scuola, lavoro e mobilità

Dalla partecipazione alla mobilità leggera passando per temi chiave come lavoro, scuola e ambiente. Sono questi alcuni dei dieci punti del programma di Ambiente e giustizia sociale per Aldo Gottardo sindaco, articolati in diciotto pagine scritte a più mani e votate venerdì scorso (6 maggio) nel corso dell’ultima assemblea pubblica del movimento rossoverde.

Un “programma alternativo al centrodestra e al centropd“, come ha ricordato il capolista Virginio Bertini nel corso della presentazione delle questioni locali che dovranno essere affrontate dal prossimo consiglio comunale dopo le elezioni del 12 giugno. Al suo fianco questa mattina (9 maggio) sotto il loggiato di Palazzo Pretorio, l’ex sindacalista Umberto Franchi e i candidati Tomaso Panigada (Sinistra Italiana), Giulio Strambi (Rifondazione Comunista), Giada Paolini (Lucca per l’ambiente), Paolo Bertolozzi (Giovani di sinistra) e Alberto Peretti, in rappresentanza delle sigle che hanno scritto e sottoscritto il programma: partiti, associazioni, esponenti dei comitati e cittadini indipendenti.

Ambiente e giustizia sociale per Aldo Gottardo sindaco: il capolista è l’ex sindacalista Virginio Giovanni Bertini

Un programma che parte da un appello premessa agli elettori: “Non votate gli esponenti dei partiti che a livello nazionale sostengono la corsa al riarmo: non si può essere pacifisti a Lucca e guerrafondai a Roma”. Tra le questioni messe nero su bianco non possono quindi mancare i riferimenti a quella che è stata definita ‘ipocrisia’ delle liste verdi ed ecologiste a sostegno del candidato di centrosinistra Francesco Raspini (Europa Verde e Sinistra Con), accusate di non aver mai preso le distanze dalle decisioni dell’attuale amministrazione in materia di ambiente e civismo.

E quindi al primo punto del programma troviamo la partecipazione. “Una partecipazione vera e non manipolata – spiega il capolista ed ex sindacalista Virginio Bertini -. Serve quindi creare un tavolo di ascolto e confronto per ogni decisione che un’amministrazione è chiamata a prendere, e mettere in piedi un governo decentrato che passi ad esempio dai consigli di quartiere per creare un legame e una partecipazione attiva tra cittadini e amministratori e che un sindaco non si possa avvalere di un punto della legge regionale 46 del 2013 per annullare un percorso partecipativo che ha raccolto più di mille firme, come sul caso dell’ex Manifattura Tabacchi. Altro tema è quindi l’urbanistica, in particolare legata a due questioni: gli eco-mostri di San Concordio e gli assi viari. I primi devono essere fermati e demoliti perché oltre a recare danni irreparabili a ambiente e residenti sono l’emblema di un’amministrazione che tira all’aria milioni senza avere una visione di insieme della città, persa a rincorrere opportunità finanziare o politiche d’occorrenza, i secondi devono essere impediti perché inseriti in un progetto vecchio di trent’anni che corre in direzione opposta alla transizione ecologica. C’è quindi bisogno di un cambiamento nel modo di pensare la mobilità, incrementando i trasporti su ferro e costruendo una metropolitana leggera”.

“Non possiamo poi non parlare della sanità che deve essere dislocata sul territorio e finanziata nei limiti di azione di un sindaco che ha comunque potere di intervento per chiedere più risorse e la mobilitazione dei cittadini – prosegue Bertini -. C’è poi la questione del lavoro, dove il Comune deve divenire un soggetto attivo generando nuova occupazione indirettamente o direttamente andando a strutturare nuovi percorsi professionali. E poi le scuole: l’80 per cento delle primarie di competenza comunale non sono a norma di sicurezza, per non parlare dei container per i quali l’amministrazione non è riuscita a trovare soluzioni in accordo con le autorità provinciali. Servono poi più asili nido e prevedere un rimborso spese per le famiglie a basso reddito, oltre a creare una rete di trasporti tra periferie e istituti scolastici. Infine la questione dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti: la prossima amministrazione dovrà invertire la rotta della privatizzazione e puntare alla ripubblicizzazione di materie e edifici. A tal proposito serve censire le case sfitte e provvedere alla loro ristrutturazione per riassegnarle a criteri agevolati”.

“Essere stati assessori per otto anni non vuol dire essere candidati preparati o conoscitori di una macchina amministrativa che è più tecnica che politica – conclude il candidato sindaco e da anni dipendente pubblico, prima in Comune e poi in Provincia Aldo Gottardo -. Per cui le logiche di facciata, il greenwashing e questo cerchiobottismo dilagante non possono prevalere su quello che di fatto è stato fatto in questi anni. La politica è coraggio e non arroccamento nei palazzi”.

 

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