Elezioni, Raspini si propone come ‘il sindaco dei paesi’ fra consigli di quartiere e servizi di prossimità

Le idee del candidato del centrosinistra per il decentramento: "Servono una piazza, un parco o uno spazio di aggregazione in ogni frazione”

Un sindaco dei paesi per ridurre le distanze tra cittadini e istituzioni. Francesco Raspini, candidato sindaco per le elezioni comunali del 12 giugno 2022, torna a parlare di periferie e lo fa con quattro proposte concrete: istituzione dei consigli di quartiere che possano funzionare con meccanismi analoghi a quelli delle ex circoscrizioni; realizzazione dei servizi di prossimità, attraverso la possibilità di riportare i servizi comunali nei territori più periferici del territorio comunale; creazione di una piazza, un parco o uno spazio di aggregazione in ogni frazione, da attrezzare anche per prevedere l’organizzazione di iniziative ed eventi, attraverso anche la volontà di destinare a questo scopo il 20 per cento dei fondi del Vivi Lucca.

Raspini decentramento Baroni

“Dall’inizio della mia campagna elettorale – spiega Raspini – ripeto l’esigenza di avere uno sguardo “strabico” sulle vicende e le sorti della nostra città. Da un lato serve di guardare lontano, per dare a Lucca lo spazio che merita nell’area vasta della Costa, in Regione, in Italia e in Europa; ma dall’altro è necessario concentrarsi sul nostro territorio, sulle sue differenze e peculiarità per garantire a tutti servizi, crescita e occasioni di incontro. Per questo il sindaco di Lucca deve essere anche un “sindaco dei paesi”, capace di guardare il territorio nella sua interezza e complessità, partendo dal centro storico per raggiungere i luoghi più periferici, più distanti. Le periferie, vicine e lontane, sociali, oltre che fisiche, hanno necessità di presenza, di servizi, di occasioni, di attenzione: dovremo avere il coraggio di guardare e pensare il mondo con gli occhi di chi è più fragile, per creare una Lucca capace di dare opportunità a tutti. Ai giovani, alle famiglie, agli anziani”.

È qui che si inserisce la proposta di ricostituire un organismo che faccia da collante tra centro e periferie. Sulla scorta delle ex circoscrizioni, l’obiettivo è di istituire i consigli di quartiere: veri e propri modelli di partecipazione, consultazione e intervento che intercettino le esigenze dei singoli territori e possano guidare al meglio la pianificazione dei lavori e delle iniziative. Un’operazione di prossimità, dunque, che si realizza anche portando sul territorio i servizi e gli uffici comunali più utili al cittadino. Così com’è stato fatto a Ponte a Moriano, con il ritorno dell’anagrafe, e a Pontetetto, con la nascita del polo socio-sanitario, l’obiettivo è quello di avvicinare fisicamente l’amministrazione e i servizi alla cittadinanza, avvicinando uffici per dare risposte ancora più puntuali e concrete alle persone, soprattutto a quelle più anziane o che hanno maggiori difficoltà a spostarsi. E rendendo più capillare il trasporto pubblico, grazie ai 350mila chilometri all’anno in più messi a disposizione dalla recente gara regionale del trasporto pubblico. Infine, la socialità. Un argomento di altissima rilevanza, soprattutto alla luce dei due anni di pandemia che hanno impoverito i rapporti e le occasioni di incontro. “È qui che si inserisce la volontà di realizzare una piazza, uno spazio comune, un’area attrezzata anche per lo sport o un parco in ogni frazione, da dedicare all’aggregazione, all’incontro, alla socialità – conclude Raspini – Luoghi dove incontrarsi, avvicinarsi, fare aggregazione: luoghi che possano determinare anche un riscatto sociale, penso ai più giovani, e che possano togliere le persone dalla solitudine, e qui penso soprattutto ai più anziani”.

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