Sarti Magi (Sinistra Con): “Tre euro l’ora è sfruttamento: servono giovani nelle istituzioni”

Il candidato consigliere: "Abbiamo necessità di essere protagonisti, di costruire, di cambiare e di battere i pugni sul tavolo"

“Ragazzi pagati 3 euro l’ora? È sfruttamento. Servono giovani nelle istituzioni”. A dirlo è il candidato consigliere di Sinistra Con Michele Sarti Magi.

“Quando parlate di giovani, fermatevi. Fermatevi e riflettete. Pensate ai 3 euro l’ora che ci vengono offerti quando cerchiamo un lavoro estivo come cassiere, cameriere, eccetera. Poi pensate al valore giuridico e umano della parola ‘lavoro’, conservato nell’art.1 della nostra Costituzione. Lavoro inteso, non solo come attività, ma come elemento essenziale per la dignità della persona. Il lavoro, costituzionalmente parlando, è dignità – spiega Sart Magi -. Bene, ora pensate a quell’alternanza scuola lavoro che la maggior parte delle volte è diventata mero sfruttamento. Poi, mentre ci venite a raccontare che non abbiamo voglia di fare niente, che passiamo le giornate sul divano, che non vogliamo lavorare, pensate nuovamente al primo articolo della Costituzione. Succede poi che se scendiamo in piazza a manifestare per i diritti, per la scuola, per il lavoro, per la salvaguardia del pianeta, o ci prendiamo le manganellate come a Torino, o ci puntate il dito contro dicendo: ‘Vedi, lo fate solo per saltare la scuola’. Eh, no. Non vogliamo saltare niente. Vogliamo esserci, vogliamo partecipare. Abbiamo necessità di essere protagonisti, di costruire, di cambiare e di battere i pugni sul tavolo”.

“Per quanto riguarda la mia esperienza personale, dalla terza liceo a ora, ho sempre cercato di essere vicino a coloro che non si sentivano rappresentati e ascoltati. Dalle superiori, con la grande lotta per la nuova sede del liceo musicale, a oggi che mi scrivono tantissime ragazze e ragazzi che si vedono presi a lavorare per 3,20 euro l’ora, perché under 25, sfruttati e sottopagati, ma che devono accettare per mettersi da parte qualcosa – conclude Sarti Magi -. Non serve solo dire ‘largo ai giovani’, serve fare largo ai giovani. Oggi siamo essenziali nelle istituzioni, per rappresentare, rappresentarci e lavorare veramente al fianco dei giovani e per i giovani. Serve battere i pugni sul tavolo e dire, chiaramente: i giovani ci sono”.

 

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