“No al taglio delle classi”, scatta la mobilitazione di Sinistra con

Presentate mozioni nei consigli comunali di Lucca, Capannori e a Palazzo Ducale: "Gli enti siano al fianco delle famiglie"

I consigli comunali di Lucca e di Capannori e il consiglio provinciale si mobilitano, a fianco delle famiglie e dei sindacati, contro i tagli previsti di classi e docenti e per garantire luoghi e spazi decorosi per l’attività didattica, grazie all’iniziativa promossa dagli esponenti e amministratori di Sinistra con: il consigliere comunale a Lucca Daniele Bianucci, e i consiglieri comunali a Capannori Chiara Bini e Marco Bachi (quest’ultimo anche componente del consiglio provinciale) hanno infatti presentato in maniera congiunta, nelle tre assemblee, una mozione che invita le rispettive amministrazioni ad impegnarsi contro la mannaia che sta per abbattersi sull’anno scolastico ormai alle porte.

L’iniziativa, che si è coordinata pure con l’assessore capannorese alla scuola Francesco Cecchetti e che ha raccolto anche il sostegno di altri consiglieri del centrosinistra, vuole infatti sostenere attivamente le proteste che si stanno articolando sul territorio, di fronte alla prospettiva che a settembre nella nostra provincia le lezioni ripartano con un ridimensionamento di 49 classi (di cui ben dieci su Lucca), rispetto a quelle richieste dagli istituti.

“Siamo al fianco delle famiglie, dei sindacati, dei docenti e degli operatori del mondo della scuola – sottolineano i consiglieri Bianucci, Bini e Bachi –. E siamo convinti che, benché queste siano decisioni che spettano al ministero, gli Enti locali possano fare la loro parte per provare a scongiurare che determinazioni così fondamentali per la qualità dell’insegnamento dei nostri alunni avvenga sulla testa delle esigenze reali dei territori. Da lì la nostra mozione, presentata nei tre consigli in cui siamo presenti da eletti”.

“Sul nostro territorio, infatti, è in atto una importante e legittima mobilitazione delle famiglie e delle organizzazioni sindacali, per scongiurare il taglio delle classi e degli organici della scuola – proseguono Bianucci, Bini e Bachi – Le notizie che ci arrivano dal mondo della scuola, per l’anno scolastico ormai alle porte, certo non confortano: con tagli degli organici, derivati dall’applicazione dei criteri emanati dal ministero, che nella pratica significano la bocciatura di ben 49 classi (dalle materne alle superiori) in tutta la provincia e il ritorno alle cosiddette “pluriclassi”. In tre anni, gli organici dei docenti registrano un taglio di circa ottanta unità. A settembre prossimo, rischiamo classi con fino a 31 studenti, da posizionare tra l’altro in spazi non assolutamente idonei ad un tale sovraffollamento. Tale situazione risulta ancora più critica per le realtà colpite, dove insistono alunni con disabilità, fino al punto di rischiare di compromettere le indicazioni presenti nel Dpr 91/2009 per un’efficace integrazione ed inclusività di questi studenti. C’è inoltre da prendere in considerazione la preoccupazione espressa dalle famiglie del territorio e dalle associazioni sindacali in merito alle criticità legate alla carenza di personale scolastico, che assieme alla mancanza di locali adeguati e alla riduzione del numero delle classi, costituisce un oggettivo fattore di rischio all’erogazione di una didattica efficace”.

“Se possibile, tutto ciò appare ancora più inaccettabile alla luce delle difficoltà che, per più di due anni, gli studenti, i docenti, le famiglie e gli operatori scolastici hanno dovuto affrontare, accollandosi il peso più grande dei disagi prodotti dalla pandemia Covid-19 – proseguono i consiglieri -. Dicevamo che dovevamo uscirne meglio, e che la pandemia e i suoi effetti ci avrebbero convinto sulla necessità di porre finalmente e di nuovo l’attenzione sulla scuola, ma anche su sanità, ambiente. Ed invece, questi nuovi tagli mortificano le speranze di una discontinuità e di una ritrovata priorità nei confronti dei beni comuni, tanto più quando l’emergenza sanitaria risulta tutt’altro che conclusa. E’ per questo che, con la nostra mozione, chiediamo ai sindaci e alle giunte di attivarsi nei confronti del Governo, coinvolgendo l’Ufficio scolastico regionale, per scongiurare i tagli di classi e docenti presenti sul nostro territorio, anche attraverso il superamento una volta per tutte del meccanismo rigido e centralizzato a livello governativo per il reclutamento e l’assegnazione degli organici inaugurato dall’allora ministra Gelmini con la legge 133/2008, che risulta non calibrato rispetto alle reali esigenze dei territori. Chiediamo anche di porre in essere una mappatura dei locali adibiti sul territorio ad ospitare le classi delle scuole di competenza, individuando le situazioni che risultano critiche circa uno svolgimento adeguato della didattica in aula e agli assessori competenti di venire a relazione in merito in Consiglio, già all’inizio dell’anno scolastico”.

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