Renzi alla Versiliana: “Se destra non avrà i numeri pronti a sostenere un governo Draghi”

Strali per tutti dal leader di Italia Viva: "Letta non ci ha voluto per antipatia personale"

“Se alle prossime elezioni il terzo polo avrà un bel risultato c’è la possibilità che non ci siano i numeri per un governo di destra e si debba chiamare Mario Draghi“. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervistato alla Versiliana di Marina di Pietrasanta.

L’obiettivo, ha aggiunto,”è impedire agli altri di fare un governo di destra destra” e “se ci saranno problemi nel prossimo governo cercheremo di dare una mano come abbiamo fatto con il governo Draghi”.

Tante le critiche alle altre forze politiche. A partire da Fratelli d’Italia e dalla sua leader: “Il problema della Meloni non è il fascismo ma il sovranismo. Serve un paese che sta nel mondo. La Meloni quando dice si essere sovranista fa del male alle prossime generazioni”. Poi Conte: “Voglio dire a Giuseppe Conte che in qualsiasi circostanza vuol fare un dibattito sulla politica estera lo possiamo fare in italiano, in inglese o a gesti, gli do due congiuntivi di vantaggio. Però lo organizzi, perché sul tema del rinascimento dei paesi arabi non vedo l’ora di confrontarmi con lui”.

Ma è il segretario dem Letta il principale bersaglio: “Io voglio bene al Pd ma il mio Pd prendeva il 40 per cento ora prende Di Maio e Fratoianni”. Dopo la caduta del governo Draghi “Letta ha fatto una serie di errori. Aveva tre possibilità: urlare allarme, ci sono i fascisti alle porte, lo ha fatto ed è stato un errore. Letta e Meloni poi sono molto amici. Poteva fare un appello repubblicano e chiamare tutti contro questo pericolo. Secondo punto, poteva dire io parto dall’agenda Draghi e poteva fare un raccordo con noi e Azione. Oppure dire io vado da solo con il Pd. Ha fatto invece un appello, ha lasciato noi fuori per rancore personale poi ha allontanato Azione. Poi se vuoi perdere le elezioni la prima cosa è dire aumento le tasse”. “Ma con quello che ci avevano detto su Bibbiano quando eravamo nel Pd, vi pare normale che ora un elettore Pd voti per Di Maio, o per Fratoianni che ha votato contro l’allargamento della Nato?”. Infine sulla politica estera: “Se Letta va alla segreteria generale della Nato tempo sei mesi i russi arrivano in Portogallo. Non ho nessun problema personale con lui. Il giorno dopo ho detto a Letta dimmi cosa vuoi fare. Lui poi ha detto voglio fare il fronte Draghi ma non voglio Renzi perché mi sta antipatico. Silvio invece ha detto che se si vuole fare il centro Renzi deve venire con noi”.

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