Wwf Alta Toscana: “Assi viari, un progetto devastante per il territorio. Va fermato”
La nota: “Non possiamo permettere che il nostro territorio venga deturpato e che la salute dei cittadini venga messa a rischio”
Assi viari, non si placa la polemica nella Piana di Lucca. Sul tema interviene anche il Wwf Alta Toscana.
“Il Wwf Alta Toscana, in stretto contatto con la comunità scientifica, desidera esprimere il suo parere riguardo alle recenti vicende legate agli assi viari che dovrebbero attraversare la Piana di Lucca. A breve si terrà la conferenza dei servizi, che potrebbe dare il via libera a un progetto devastante per il territorio lucchese. Nonostante le numerose segnalazioni di allerta, l’impatto grave di questa opera sembra non essere ancora pienamente compreso. In un’epoca in cui le soluzioni basate sulla natura sono riconosciute come fondamentali per affrontare le sfide del cambiamento climatico, è sorprendente che si voglia realizzare un progetto così inadeguato. Gli assi viari sono stati concepiti in un periodo in cui la consapevolezza del valore dei servizi ecosistemici era limitata e non si conoscevano alternative valide, ormai diffuse in tutta Europa, al traffico su gomma. Gli eventi disastrosi recenti, causati da impermeabilizzazioni e interruzioni del reticolo idrografico, dimostrano che le vecchie soluzioni non sono più adatte. Gli assi viari, larghi oltre 10 metri, non sarebbero semplici strade, ma vere e proprie ferite al nostro territorio, con conseguenze devastanti, tra cui la perdita di habitat che compromette la capacità del territorio di fornire servizi essenziali, come la produzione di cibo, l’effetto spugna che permette di ricaricare la falda acquifera e di assorbire la pioggia evitando alluvioni, ecosistemi in equilibrio che riducono la presenza di patogeni e insetti nocivi in agricoltura o a livello sanitario”.
“La frammentazione del territorio causata dalle nuove strade spezzetterebbe le ultime aree agricole e naturali della piana rendendole inutili o oggetto di ulteriori impermeabilizzazioni – proseguono -. Gli assi inoltre attraverserebbero aree di alta valenza ecologica come i bassi di Antraccoli. La presenza di habitat tutelati era ben nota alle amministrazioni che hanno contribuito all’istituzione di Siti Natura 2000 come il Padule di Verciano, Prati alle Fontane, Padule delle Monache. Come è possibile che habitat con le stesse caratteristiche vengano distrutti da strade in progetto che, oltretutto, gli esperti di traffico ci dicono essere inutili se non addirittura peggiorative? E ancora: la ricchezza di zone come Lammari risiede proprio nel mosaico di campi, praterie, fossati, filari, specchi d’acqua. Come si può pensare di deturpare quel paesaggio con rilevati stradali alti fini a 10 metri chiedendo come compensazione un boschetto, mostrando una preoccupante carenza di conoscenze ecologiche? Inoltre, si prospetta l’apertura di un’ulteriore strada, la cosiddetta bretellina, che distruggerebbe e frammenterebbe ambienti ricchi di biodiversità. È inaccettabile che le amministrazioni ignorino le direttive europee e le leggi nazionali sul consumo di suolo, sulla prevenzione dalle alluvioni e sulla tutela degli habitat. La recente legge sul ripristino degli ecosistemi impone l’obbligo di ripristinare gli ambienti naturali, eppure questo progetto sembra volerli annientare. Come si può non essere a conoscenza di questi obblighi e di queste responsabilità?”.
“Chiediamo alle amministrazioni di assumersi le proprie responsabilità e di fermare immediatamente questo progetto dannoso veicolando gli oltre 170 milioni di euro previsti, in progetti di mobilità sostenibile che andrebbero tra l’altro a ridurre una delle più gravi problematiche della piana: la presenza di polveri sottili che rende la piana lucchese una delle più inquinate di Europa – concludono -. Non possiamo permettere che il nostro territorio venga deturpato e che la salute dei cittadini venga messa a rischio. Se le nostre richieste, unite a quelle di tantissimi cittadini e associazioni, non saranno ascoltate, saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti dal Ministero all’Unione Europea e a denunciare la violazione delle normative europee chiedendo l’avvio di procedure di infrazione”.


