Giorno del Ricordo, Difendere Lucca propone l’installazione di una panchina tricolore
Il commento degli esponenti della lista civica: “Bisogna difendere il ricordo dei Martiri delle Foibe dagli eredi dei loro assassini”
Anche quest’anno, Difendere Lucca ha preso parte alle iniziative organizzate dal comune di Lucca per il Giorno del Ricordo, dedicato ai Martiri delle Foibe e a tutti gli esuli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, vittime dei partigiani comunisti di Tito. In occasione del consiglio comunale speciale, il movimento ha proposto l’installazione della panchina tricolore, che in tutta Italia simboleggia il ricordo di quella tragedia.
“Come ogni anno, siamo stati presenti alla celebrazione del Giorno del Ricordo presso il Real Collegio, che ha ospitato i nostri connazionali in fuga dal regime comunista titino”, ha dichiarato Difendere Lucca. Il movimento ha partecipato anche all’inaugurazione della mostra sull’esodo, allestita a Palazzo Guinigi, e ha assistito alla rappresentazione teatrale Giulia presso la Casa del Boia, un’opera intensa che racconta la tragedia vissuta dagli italiani sul confine orientale dopo la Seconda guerra mondiale.
A conferma del suo impegno verso la memoria storica, il movimento ha anche deposto una corona di fiori a San Marco, presso il parco intitolato a Norma Cossetto, giovane istriana torturata e uccisa dai partigiani comunisti slavi, insignita nel 2005 della medaglia d’oro al merito civile per il suo sacrificio.
“La strada per la diffusione del ricordo è ancora lunga”, ha proseguito Difendere Lucca, che ha denunciato i tentativi di giustificazione delle atrocità commesse e gli atti vandalici che ogni anno vengono perpetrati dalla sinistra radicale contro i luoghi di memoria. “Quest’anno è stata vilipesa anche la foiba di Basovizza, e abbiamo visto manifestare ancora con le bandiere comuniste jugoslave, organizzare convegni revisionisti e negazionismi. Si tratta di una parte politica che non nasconde il suo storico odio anti italiano e che rivendica con orgoglio le mattanze compiute dai partigiani comunisti. Se oggi potessero, attuerebbero gli stessi orrori”.


