Futuro del servizio idrico e della depurazione industriale, associazioni scrivono all’Ait
Lettera al direttore generale Mazzei: “Spieghi come intende agire rispetto alla vicenda Geal dopo la sentenza del Tar”
Una lettera all’autorità idrica toscana e al suo direttore Alessandro Mazzei sul futuro del servizio idrico a Lucca, in attesa della nuova convocazione del consiglio comunale congiunto dei comuni della Piana.
“Stiamo seguendo con passione civile ed interesse materiale – dicono Associazione Senza Confini, Forum Acqua Pubblica e Si-Cura, Rete Ambientale della Versilia e Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa-Carrara, oltre a diversi esponenti politici come Eugenio Baronti, Virginio Giovanni Bertini, Daniele Bianucci, Marco Colombini, Maurizio Fatarella, Umberto Franchi, Marinella Manfrotto, Roberta Nicoletti, Tommaso Panigada, Alberto Peretti, Enrico Santambrogio, Cristina Tronchetti e Ugo Venturini – l e vicende relative al servizio idrico Toscano, con particolare attenzione al destino del servizio nel Comune di Lucca dove l’attuale gestore è prossimo alla scadenza concessoria, come pure il complesso di problemi derivati dalla divisione in 3 gestori del servizio idrico nella toscana nord scaturita dalle modalità di applicazione della legge Galli nella nostra Regione”.
“Siamo cittadine e cittadini, associati e non, che ancora non riescono a comprendere come verrà definita questa intricata questione che vede la presenza di soggetti gestori della depurazione industriale nella piana di Lucca intenti a trattare anche reflui civili provenienti da fuori ambito via fognatura come gli oltre 640mila metri cubi provenienti da Lucca nel 2024 e non capiscono come sia stato possibile l’alienazione a privati del depuratore industriale di Veneri, cui sono asserviti aziende e abitanti nel Comune di Villa Basilica che si trova nella provincia di Lucca, ed è considerato nella Piana per quanto riguarda tutti gli strumenti di programmazione territoriale”.
“Il recente passaggio di proprietà del depuratore di Porcari dalla Regione al Demanio di quel Comune e l’ingresso di Publiacqua in quello gestito fino a poco fa da Gida spa, rende confuso ed incerto il quadro generale e ci disorienta – concludono – Siamo a chiederle pubblicamente come intende agire la Autorità Idrica Toscana di cui lei è direttore rispetto alla vicenda Gealdopo la sentenza del Tar sul ricorso che invoca l’articolo 147 comma 2 bis della legge 152, nel contempo le chiediamo delucidazioni sul tema del servizio idrico e depurazione industriale alla luce delle vicende brevemente sopra accennate. Contiamo sulla sua cortesia ma soprattutto sul suo indubbio senso di responsabilità istituzionale, perché la confusione che regna attualmente fra amministratori pubblici, enti, associazioni e cittadini nella Provincia di Lucca, non crediamo serva al bene comune”