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Bocciata la proposta della Lega per la riforma del sistema idrico, Baldini: “Acqua bene comune? Solo uno slogan”

25 luglio 2025 | 18:13
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Bocciata la proposta della Lega per la riforma del sistema idrico, Baldini: “Acqua bene comune? Solo uno slogan”

Il consigliere regionale che ha proposto la norma: “Pd, M5S e sinistra condizionati da chi vuole imporre la multiutility”

“I toscani devono sapere che “l’acqua pubblica”, “l’acqua bene comune e non una merce”, il referendum votato dai cittadini a larghissima maggioranza nel 2011, l’acqua fuori dalla multiutility, sono per il Pd, il M5S e la sinistra un mero slogan per riempirsi la bocca ad uso e consumo di chi ancora continua a credergli, senza che vi sia alcuna volonta’ reale di procedere in questa direzione”. Così Massimiliano Baldini, Consigliere Regionale della Lega. 

“Lo affermo senza timore di smentita – dice – perché ieri in consiglio regionale, alla prova dei fatti, la nostra proposta di legge di riforma del sistema idrico regionale che proprio su questi principi si fonda è stata bocciata dalla maggioranza rimasta ed in assenza della consigliera Silvia Noferi di Avs, della consigliera Irene Galletti del M5S, della consigliera Valentina Mercanti del Pd di Lucca, tutte e tre dileguatesi “a gambe levate” al momento della discussione e del voto della legge sull’acqua così come aveva già fatto ancora prima il presidente Eugenio Giani che in settimana si era spellato le mani nel dichiararsi per il sistema idrico pubblico”.

“Non si tratta solo di una opportunità per i cittadini di Lucca e della Toscana maldestramente perduta come lo fu per la proroga di Geal e dell’ennesimo cattivo esempio di una politica faziosa – conclude – che non vota un ottimo provvedimento di legge che avrebbe salvaguardato anche le tasche delle famiglie solo perché proveniente da un altro partito di segno opposto al proprio ma, ancor prima, della riprova lampante che non vi è alcuna coerenza nel Pd, nel M5S e nella sinistra, tutti condizionati dal potere fiorentinocentrico e della sua area metropolitanache vuole imporre l’acqua dentro la multiutility per dirigere e controllare dal capoluogo Firenze una partita fondamentale sui temi ambientali, fatta di poltrone e di sgabelli ai danni delle province ricche di questa risorsa come Lucca”.