Sicurezza, Fantozzi (Fdi) ribadisce: “Serve un patto fra istituzioni, categorie e cittadini”
Il capogruppo in consiglio regionale: “Il tema impone alla politica lucchese di prendere decisioni non più rinviabili”
“Purtroppo quello che avevo detto e scritto qualche giorno fa lo devo confermare: senza voler mettere in discussione l’operato straordinario delle forze dell’ordine, plaudendo anche al decreto sicurezza in attesa che produca i suoi effetti, il tema sicurezza in provincia di Lucca impone alla politica lucchese di prendere decisioni non più rinviabili”. Lo dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi.
“Girando fra la gente, si percepisce che se spesso si è parlato di questo tema facendo qualche forzatura, non possiamo poi stupirci troppo della preoccupazione e dell’esasperazione del cittadino – dice ancora – Un senso di incertezza che non può essere tollerato, specie in Versilia dove fra l’altro, la vocazione turistica richiede calma e relax. Oggi c’è tensione e allora quello che avevo lanciato qualche giorno fa, ovvero un patto fra le istituzioni e i soggetti interessati, tra i sindaci e i rappresentanti delle categorie e anche semplici cittadini che vedono minacciato il loro personale benessere e quello dei loro cari, deve trovare una soluzione, il cui primo atto è incontrare il ministro dell’interno. Per questo, mi occuperò insieme agli amici di Fratelli d’Italia del territorio, per promuovere un incontro con il ministro dell’interno Piantedosi che sia propedeutico all’apertura di un tavolo istituzionale che affronti questi temi in via definitiva”·
“Sono stati assegnati molti agenti in più in Versilia, ma il problema deve essere affrontato insieme alle polizie municipali e alle strutture comunali che devono collaborare al cento per cento e non nascondersi dietro varie scusanti, che non reggono più – continua – Infatti credo e ripeto che la sicurezza non va più vissuta da parte dell’amministratore (e dal politico) locale come un problema di cui deve occuparsi soltanto la forza pubblica, bensì un tema permanente da affrontare esattamente come l’urbanistica, i lavori pubblici, le politiche sociali o culturali. Confermo e ripeto che quello che conta ora è agire insieme subito, perché sarà uno degli ultimi modi per salvare il poco di autorevolezza rimasta alla politica, locale in questo caso, altrimenti capace soltanto di confermare l’astensionismo di quel cittadino di cui non sa più capire e risolvere i problemi”.


