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Dal Forum per la Pace al Pd Toscana solidarietà agli attivisti denunciati dopo lo sciopero per Gaza

2 ottobre 2025 | 09:24
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Dal Forum per la Pace al Pd Toscana solidarietà agli attivisti denunciati dopo lo sciopero per Gaza

‘Ripudiamo la guerra’: “Davanti all’eccezionalità di un genocidio queste denunce rappresentano un macigno non appropriato”

L’assemblea del Forum per la Pace di Lucca Ripudiamo la guerraesprime la sua solidarietà e il suo sostegno agli indagati per la manifestazione del 22 settembre scorso.

“La manifestazione – dice il Forum – è stata splendida, fiumi di persone nelle strade e nelle piazze di Lucca, di ogni età, tantissimi i giovani, ma anche le famiglie, tante le persone mai viste alle manifestazioni, tutti spinti dal bisogno irrefrenabile di gridare la volontà di veder cessare l’insopportabile genocidio in atto e in sostegno della Global Sumud Flotilla. Il bisogno di poter rimanere umani e il bisogno di sostenere la piccola coraggiosa flottiglia che rappresenta la parte migliore di noi, sostegno che in queste ore drammatiche rinnoviamo.  La manifestazione è stata pacifica, vivace, ma chiara: le persone volevano esprimere la necessità del rispetto dei diritti umani elementari, prima ancora che dei diritti sanciti dagli organismi internazionali e dalla nostra Costituzione. Assistere in diretta a un genocidio è qualcosa di tremendo e di insopportabile: come si può guardare il proprio figlio, vivere le proprie vite quotidiane sapendo che ci sono persone a cui viene negato il diritto ad ognuna delle più elementari cose necessarie alla vita: l’acqua, il cibo, l’igiene, le cure, un riparo, l’istruzione, ma prima ancora il diritto ad essere nominati come esseri umani. I pochi aiuti via terra concessi da Israele sono totalmente insufficienti, e vengono usati come trappole mortali e Israele uccide chi è infila per il pane”.

“Siamo cresciuti nel ricordo della Shoah, nel suo ripudio davanti alla disumanizzazione di disabili, ebrei, Rom e Sinti, omosessuali, oppositori politici, e abbiamo sentito ripetere e ripetuto Mai più. Questo mantra doveva essere la garanzia del riconoscimento dei diritti inalienabili per tutti, ma così non è stato, anche prima di adesso, anche in molti altri paesi. Oggi stiamo assistendo a un genocidio in diretta e il Mai più viene cancellato dalla politica dei due pesi e due misure. Oggi è impossibile non vedere questa negazione che in Palestina va avanti dal secolo scorso con le politiche colonialiste e di apartheid di Israele, e ci accorgiamo di aver fatto finora troppo poco per contrastarlo”.

“Le barche che hanno cercato di portare aiuti a Gaza, anche prima della Flotilla e la Flotilla hanno subito e stanno subendo aggressioni e danneggiamenti in acque internazionali, i membri degli equipaggi vengono rapiti in azioni che il diritto del mare definisce di pirateria, ma nessuno si è espresso in questi termini, dando per scontato che Israele possa compiere qualsiasi azione non consentita ad altri, è l’aggressore che si definisce sempre e comunque come vittima. Ecco, il lunedì 22 abbiamo gridato che ormai il re è nudo, che abbiamo aperto gli occhi e non possiamo più tollerare la distruzione del popolo palestinese, che è necessario che i diritti siano per tutti, altrimenti sono privilegi. Lo abbiamo fatto da cittadini pacifici, agendo nel solco della nostra Costituzione, che ce ne garantisce il diritto con l’articolo 21, e insieme a noi in tutta Italia le persone si sono riversate nelle strade, in modo fermo ma pacifico, per chiedere al gcoverno atti concreti per fermare Israele”.

“A Lucca in risposta a questa straordinaria mobilitazione, a questa dimostrazione di coscienza civile, sono arrivate le denunce, prima a 10, poi a 20 cittadini, in virtù del cosiddetto decreto sicurezza, che introduce pesanti modifiche alla legislazione precedente e di fatto mira a reprimere la possibilità costituzionale di manifestare.  Crediamo che davanti alla eccezionalità di un genocidio e alla espressione pacifica della volontà e della necessità di vederlo cessare queste denunce siano un macigno non appropriato, e ci auguriamo che si arrivi ad una ricomposizione della situazione. Ma se così non fosse noi come Forum saremo presenti e daremo tutto il nostro sostegno”.

Solidarietà agli attivisti è arrivata anche dal Pd Toscana e dai Giovani Democratici della regione: “Come Pd Toscana e Gd Toscana, insieme alle federazioni dei Giovani democratici di Pisa e Lucca, esprimiamo piena solidarietà alle attiviste e agli attivisti di Rifondazione, Potere al Popolo e dei collettivi di sinistra in merito alle denunce arrivate per aver organizzato la manifestazione per la Palestina a Lucca lo scorso 22 settembre, giorno in cui si è svolto in tutta Italia lo sciopero generale nazionale a sostegno del popolo palestinese e della missione umanitaria della Global Sumud Flotilla. Il corteo lucchese ha visto la partecipazione di oltre 3000 persone: con alcuni atti di disobbedienza civile e in modo del tutto pacifico sono state attraversate in maniera simbolica per qualche ora le strade della circonvallazione lucchese fino ad arrivare alla stazione di Lucca. Questi atti di disobbedienza civile hanno voluto portare con sé un messaggio chiaro al governo Meloni: prendere una posizione netta e di condanna assoluta per il genocidio in corso a Gaza da parte di Netanyahu. Il risultato è che oltre 20 persone sono state indagate. Ciò non è altro che una forma di intimidazione, una forma indiretta di repressione delle libertà di manifestare, anche il dissenso, nei confronti di un sistema complice di quello che il governo israeliano sta portando avanti da decenni in Palestina. Indagare i promotori e le promotrici della manifestazione, qualsiasi sia la lotta da portare in strada, di fronte all’opinione pubblica, non ci fermerà e non fermerà la voglia della gente comune, dei partiti, dei collettivi e delle associazioni di urlare “pace”, di chiedere giustizia per riconoscere che il popolo palestinese non ha meno diritti di altri ad esistere e a vivere in pace, per riportare diritti umani dove non c’è traccia di umanità”.

Sul tema anche il Pci – Federazione di Lucca e della Versilia: “La società civile e finalmente una parte della politica, in Italia e non solo, stanno manifestando contro il genocidio messo in atto dal governo israeliano nei confronti del popolo palestinese – dice la segreteria -Di fronte ad una questione umanitaria di proporzioni inaudite che affonda le proprie ragioni in una aberrante visione politica, non si può e non si deve tacere. Ovunque le fila di coloro che trasformano la loro indignazione in protesta si ingrossano, oggi più che mai. Vorremmo che il nostro Governo lo facesse con atti che gli competono, che tutte le componenti e gli apparati dello Stato, democratico e antifascista, si unissero in questo grido, per urlare l’orrore cui stiamo assistendo”.

“Nei giorni scorsi la polizia ha convocato alcune persone, alle quali sono stati contestati vari reati, in relazione alla loro partecipazione alla manifestazione contro il genocidio di Gaza svoltasi a Lucca il 22 settembre. Poteva la polizia agire in modo diverso? Non lo sappiamo e non è questo il punto. Il punto è il contesto in cui oggi ciò avviene: quello in cui un governo illiberale si è armato di uno strumento quale è il decreto-legge sicurezza che ha lo scopo di intimidire, per annichilire il dissenso e la libertà di espressione. Nella totale incapacità di dialogo con chi, in modo pacifico, è contrario e contesta le scelte di finanziare l’economia di guerra, a discapito del welfare e dello stato sociale, il governo e un parlamento asservito hanno proposto e adottato le peggiori misure liberticide; arrivando anche a penalizzare le forme di semplice disubbidienza pacifica.

“La logica che sottende alle misure adottate oggi nei confronti di chi manifesta contro il governo israeliano e a favore di ogni politica di pace, è la stessa che legittimerà quelle applicate nei confronti di chiunque, siano lavoratori, studenti o persone comuni che diranno no alla linea del governo – conclude la nota – impedendo di fatto un esercizio delle prerogative democratiche garantite dalla Costituzione. Su questo si deve riflettere. Questo si deve far sapere. Per questo ci si deve ribellare, mentre si lavora per un mondo meno ingiusto”.