Santi Guerrieri attacca Del Chiaro: “Comico il post su giovani e movida”

“La propaganda intellettualoide di stampo Pd non ha limiti e il secondo round della giunta rossa a Lucca orfana dell’ex assessore Antonio Sichi non fa eccezione”. Marco Santi Guerrieri , presidente provinciale del Movimento Nazionale, attacca l’assessore alle politiche giovanili e al sociale Lucia Del Chiaro, in merito ad un post su giovani e movida. “Ancor prima di entrare nel vivo del suo mandato – aggiunge Santi Guerrieri – ha già toppato per la seconda volta. La prima con un’inedita interpretazione con una sparata da vergogna – attacca – sulla insussistenza di problemi di ordine pubblico all’interno del campo della Croce Rossa, la seconda con un dodecafonico attacco ai giovani lucchesi che a suo dire gozzovigliano a giornate sane fra una birra e un panino nelle vie cittadine”.

“Nel primo caso infatti – va avanti Santi Guerrieri – relativamente l’ordine pubblico, fu eclatante la protesta dei volontari della Cri del maggio 2015 che scatenarono un vero e proprio putiferio relativamente a gravi inefficienze sulla sicurezza dei medesimi all’interno del campo al punto che fu formulata richiesta proprio alla Prefettura di posizionare all’interno della struttura ricettiva una postazione di polizia o carabinieri, ricordando che le presenze erano la metà di oggi. Nel secondo invece, ben più grave del primo, è l’affermazione della Del Chiaro postata suoi social, relativamente ai ‘bivacchi cittadini’ dei nostri giovani lucchesi a suo dire ‘fancazzisti’. Punto di vista quello dell’assessora in perfetta sintonia con le contraddizioni tipiche di certi ambienti cattocomunisti che antepongono l’invasione migratoria considerandola un ineludibile emergenza da sopportare alle problematiche sociali dei nostri giovani ed in questo caso cittadini lucchesi. E’ comico – conclude Santi Guerrieri -, che con una disoccupazione giovanile al 40%, in una città che ben poco offre ai nostri giovani se non birrerie e paninoteche dove ritrovarsi, che un assessore con delega alle politiche giovanili ed al sociale, usi subdoli metodi comunicativi per sostenere tesi avvallanti del ‘tutto il mondo è paese’”.

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