Summer, mozione apre la strada a convenzione. Ma è scontro

Rinnovare i grandi eventi del Summer Festival senza dimenticare le esigenze della città. E’ questo il senso della mozione della maggioranza votato questa sera (26 ottobre) in consiglio comunale, che ha sostanzialmente dato il via al rinnovo della convenzione fra il Comune di Lucca e la D’Alessandro e Galli, società organizzatrice e titolare del marchio Lucca Summer Festival. Il risultato arriva alla fine di una discussione in cui non sono mancati i distinguo e le accuse nei confronti della maggioranza, sfociate nel mancato accordo di un testo congiunto.

Ad aprire il dibattito la questione pregiudiziale posta dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, che ha chiesto di rinviare il dibattito in commissione per analizzare più approfonditamente i dati dello studio presentato martedì a Palazzo Santini. “Io penso – dice il consigliere a cinque stelle – che questo materiale e questi dati vadano appronfonditi e studiati, quindi portati in commissione”. Il capogruppo del Pd, Renato Bonturi, rigetta la richiesta e chiede al Consiglio di andare avanti: “Perché così – dice – è stato votato dalla capigruppo e perché quelli sono gli accordi presi in quella sede, che è sovrana”.
Bonturi poi entra nel merito dell’ordine del giorno presentato da larga parte della maggioranza in cui si invitano, nel dispositivo, sindaco, giunta e uffici “a concertare con la società Di and Gi Srl le migliori condizioni di tutela degli interessi della città e di garanzia di una buona riuscita della manifestazione, al fine di stipulare un nuovo accordo per ospitare nella città di Lucca le edizioni 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 del Lucca Summer Festival”. Un ordine del giorno, spiega, “snello e aperto al contributo di tutti cui si può aggiungere, sottrarre e integrare, inserendo anche richieste nel dettaglio”. Anche Bianucci (Sinistra con Tambellini) concorda con la posizione del collega di maggioranza: “La posizione di Bindocci – dice – non è quella dell’opposizione, ma una posizione personale. Come si è visto in capigruppo dove la posizione è stata sposata solo dal consigliere a Cinque Stelle”. “La mozione dei consiglieri di maggioranza – spiega Bianucci – permette di usscire dalla disputa manichea fra sponsor e oppositori. Negli anni il festival è cresciuto e con esso la città, la sua notorietà e la capacità di affrontare difficoltà. L’indotto, anche se approssimato per eccesso, è senza dubbio di notevole rilievo. Ed è importante anche la simbiosi con Lucca che dona alla manifestazione una sua unicità. La pianificazione è lo strumento principe per affrontare la questione dell’impatto dell’evento sulla città. Per questo si fa un atto di indirizzo, che è un documento snello e una traccia aperta a tutti i gruppi con l’auspicio di restituire una visione unitaria e coerente alla città”.
Il voto conferma il no alla pregiudiziale con il solo voto favorevole di Bindocci, il non voto del resto della minoranza e il voto contrario dela maggioranza consiliare.
Prima del dibattito toca all’amministrazione spiegare la posizione sull’atto. E’ il sindaco Alessandro Tambellini a difendere il passaggio in consiglio comunale: “Abbiamo deciso – dice – di discutere la questione in consiglio, espressione della città nel suo complesso. E’ il luogo in cui un indirizzo, un ordine del giorno è fornito per essere di supporto a un documento di intesa fra l’amministrazione e la Di & Gi. Il festival, è innegabile, è di grande significato ed ha portato i migliori artisti sulla scena internazionale. Vale la pena di chiedersi quanto tutto questo ha giovato come pubblicità per la città stessa. Mi chiedo quanto avremmo dovuto spendere per una campagna pubblicitaria di grande impatto che avesse lo stesso effetto. Un po’ lo sappiamo, fra 800mila e un milione di euro. Dal Summer Festival è arrivato questa visibilità, ma non solo questo. I dati elaborati dai professori dell’università di Pisa sono significativi anche se sintetici sull’indotto e si sono susseguiti nel tempo altri studi sull’impatto economico”.
“Per la prima volta – ricorda il sindaco – dopo che ci siamo insediati nel 2012, con la convenzione quinquennale siamo riusciti a chiudere con le contrattazioni estemporanee degli ultimi 90 giorni prima dell’evento, per poter progettare. Ora è scaduta la convenzione, pensiamo che il rapporto debba essere consolidato per il prossimo quinquennio per darci una capacità di programmazione per presentare la città nei contesti internazionali in cui Lucca si colloca. Lucca ha un ruolo che va al di là della stretta Toscana. La prospettiva quinquennale incoraggia ulteriormente la programmazione. Il valore del Summer deve essere conservato, consolidato e se possibile rafforzato nel tempo al di là di quanto già fatto. Circa l’organizzazione va capito se e come i disagi possono essere compensati da altri vantaggi o no. Ma il tutto deve passare da una pattuizione. Quanto al futuro, comunque, non ci sentiamo di escludere niente, come è stato con il concerto dei Rolling Stones. Anche se è chiaro che attività come quella non possono essere l’ordinario”.
Entra nel dettaglio dello studio dell’indotto del Summer Festival e del concerto dei Rolling Stones, l’assessore alla cultura, Stefano Ragghianti: “Sono tanti i dati – spiega – che ci vengono forniti dallo studio, alcuni comuni altri differenziali. Si sa ad esempio che l’evento Summer nel suo complesso vede la prevalenza di pubblico femminile su quello maschile mentre per i Rolling Stones vale il contrerio. Abbiamo poi i dati sulla permanenza di coloro che assistono ai concerti che è stata molto alta proprio per l’evento di settembre, e poi alcuni dati sulla visita della città, dei suoi monumenti e dell’intera Toscana. Altro dato interessante la tipologia di alloggio delle persone che hanno partecipato ai concerti del Summer e dei Rolling Stones: gli alberghi tradizionali, infatti, raccolgono il 22 per cento dell’alloggio, in particolare il 12,8 a 3 stelle, 1,9 l’albergo a 1-2 stele , il 9 per cento l’albergo a 4 o più stelle. Questo significa che oltre il 75 per cento delle persone utilizza una tipologia diversa di quella dell’albergo: affittacamere, alloggio religioso, ostello e B&B. E in questo dato penso che ci sia forte la locazione da parte dei lucchesi, elemento in sé e per sé positivo e tutto da studiare”. Dopo aver ricordato i dati sulla ricaduta economica Ragghianti conclude: “ Con la discussione in ordine al rinnovo della convenzione dice – non si discute dell’offerta culturale e turistica della città ma di un evento importante, che ha 20 anni, che deve essere regolato, che deve essere a mio parere rinnovato ma che nella sua importanza e nella sua strategia è uno degli eventi culturali della città, insieme a molti altri”.
Concorda sull’importanza del Summer Festival per la città il consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Buchignani: “Tutti – dice – riconosciamo il successo del Summer Festival, ma ci chiediamo se sia legittimo prevedere una convenzione pluriennale e ci chiediamo se c’è l’amministrazione sia in possesso di un parere che lo rende possibile. Se si parla dell’organizzazione è noto che sci sono dei problemi evidenti, ci sono dei negozi che subiscono un danno perché chiusi in un anello invalicabile e impenetrabile durante l’evento. L’altra questione è quella di concessione dei parcheggi pubblici al Summer Festival. Vengono infatti concessi parcheggi che durante l’anno sono inagibili ai cittadini comuni, come Lorenzini ed ex manifattura e per questo chiedo che vengano riaperti al pubblico anche perché erano tra i più fruiti e con maggiori incassi. Resta poi da capire quale sia l’effettivo contributo per la manifestazione: ci sono diverse delibere che riportano più o meno spese, concessione gratuite di strutture, assistenza sanitaria e altro, ma tutto, sembra di capire, rientra nell’ambito del fatto che sponsorizzare Lucca nelle sedi opportune costerebbe di più. E’ una pubblicità che facciamo per noi stessi”.
Samuele Cosentino, consigliere di SiAmo Lucca, introduce gli elementi di un ulteriore ordine del giorno, presentato dall’opposizione: “Condivido – dice in apertura – l’intervento del sindaco, in particolare nella parte in cui sottolinea l’importanza del legame con la città, che rende questa manifestazione unica nel suo genere, la arricchisce e la caratterizza. E questo è importante per marketing e promozione. Poter legare il nome di una manifestazione musicale alla nostra città rende la manifestazione unica e irripetibile. Siamo quindi d’accordo nel cercare le modalità per accogliere l’evento con lo sforzo di darne continuità. Vorrei però che si togliesse questo evento del rinnovo della convenzione dallacoincidenza con la scadenza del periodo elettorale per non rallentare i tempi”. “C’è poi un problema – prosegue Cosentino – di logistica nel centro storico perché la manifestazione cresce in qualità, conoscenza e metri quadri. Cerchiamo di pensare se ci sarà mai la possibilità di poter dividere l’evento, in più location fra piazza Grande per i concerti con platea a sedere e fuori città per concerti da più posti. Sarebbe interessante, infine, se il Summer potesse sposare un progetto da realizzare ogni anno, per rispondere a coloro che hanno subito dei disagi per la presenza dell’evento in centro storico. Una sorta di restituzione, un premio pazienza, un qualcosa di tangibile da lasciare a tutti i cittadini e alla città. Vorremmo infine creare anche la possibilità di ripetere eventi come quello degli Stones”.
Anche Teresa Leone di Lucca Civica sposa l’ipotesi di una ‘restituzione’ alla città per i disagi da Summer: “Sono d’accordo sia con il valore sociale, dimostrato con la realizzazine di qualcosa di tangibile per la città, sia per non far coincidere le scadenze elettorali con il rinnovo della convenzione”. Poi sullo studio: “Ci dà – spiega – moltissimi spunti e non mi pare una ricerca improvvisata. Ci sono dati, per esempio, cui noi avrei mai pensato, come la massiccia presenza di italiani ai concerti. Fatto sta che in questa sede si parla del rinnovo della convenzione che non è solo un passaggio formale, ma una regolamentazione di un rapporto fra pubblico e privato. E’ importante che questa cosa passi da qui, importante regolamentare alcune cose”.
Anche Daniele Bianucci (Sinistra con Tambellini) sottolinea l’importanza dello studio: “Nessuno – dice – grazie a questi dati, ha più dubbi sul fatto che il Summer non avrebbe lo stesso impatto mediatico se fosse fatto altrove o in un’altra città, visto che nelle valutazioni il voto più altro è un 8,8 alla location. Lucca riceve molto dal Summer, il Summer riceve molto da Lucca. E l’atto di indirizzo parte dalla consapevolezza che questa simbiosi è utile da entrambe le parti. Questo accordo permette di evitare uno stancante dibattito politico. Quanto alla proposta dell’ordine del giorno dell’opposizione per una tempistica diversa nel rinnovo rispetto alle scadenze politiche, penso che possa essere presa in considerazione e pertinente”.
E’ Massimiliano Bindocci l’anima critica rispetto all’ordine del giorno, ai suoi contenuti e in generale alla proposta di futura convenzione. Dopo aver nuovamente stigmatizzato il mancato rinvio della pratica per analizzare meglio i dati dello studio sui concerto del Summer Festival (“Un atto – ha detto – che dimostra scarsa sensibilità verso la democrazia”) Bindocci entra nel dettaglio: “I numeri – dice – che ho sentito e non letto, non sapendo che fossero disponibili in rete, non si capisce con cosa vanno comparati, se sono buoni o meno. Inoltre, per il rinnovo della convenzione, può bastare il successo dei risultati di Mimmo D’Alessandro? Perché è così automatico rinnovare la convenzione con la Di & Gi, ce lo spiegate? E’ una cosa che fa riflettere”. “Poi c’è una seconda questione più generale: capisco che si parla di Lucca città della musica e del Summer Festival come manifestazione di vertice e capiamo che dà una risposta alla città. Ma perché non si prova a fare una discussione politica sul tema: quanto costa il Summer Festival per esempio? Che ricaduta ha sulla promozione della musica in città?”. Infine la stoccata al testo della mozione: “La mozione è davvero desolante – spiega Bindocci – Dice delle banalità quando invita il sindaco e la giunta di fare del proprio meglio per ottenere le migliori condizioni tutelando la buona riuscita del festival. Non serve questa formulina banale, servono cose concrete, indicazioni concrete, come ad esempio limitare nel tempo l’impatto dell’occupazione delle piazze nei giorni del festival”.
D’accordo sulla debolezza dell’odg anche Remo Santini (SiAmo Lucca): “Stupisce – dice – l’incosistenza dell’ordine del giorno che propone la maggioranza. Un ordine del giorno che, peraltro, arriva a 4 mesi dal rinnovo del consiglio comunale. Ritengo che in tutto questo tempo aver partorito un documento del genere sia grave. Più che grave è forse indice del disorientamento della maggioranza. Per questo ci è sembrato il caso di approfondire la questione e in qualche modo lo abbiamo fatto noi come opposizione presentando un ordine del giorno che oltre a specificare la necessità di prevedere una sorta di investimento per la città da parte del promoter mette le basi per avviare le pratiche necessarie affinché al patron venga riconosciuta la cittadinanza onoraria”. “Per quanto riguarda le parole del sindaco – conclude Santini – sui Rolling Stones, che ha detto che arrivati a Lucca perché è un posto unico in Italia, mi sembra poco informato Sicuramente sono stati contenti di esibirsi al Campo Balilla ma se non ci fosse stato il promoter a insistere non sarebbero mai arrivati qui”.
“E’ ovvio che Summer sia patrimonio della città – è il commento di Fabio Barsanti, consigliere di Casapound – ma la fotografia della mozione è il pressappochismo con cui è stata gestita la vicenda. Se siamo qui a discutere di questa mozione dopo 4 mesi vuol dire che c’è un tentennamento da parte della maggioranza, un pressappochismo che si è visto nella stessa della gestione dell’evento dei Rolling Stones, con lo scaricabarile sui lampioni tagliati sulle Mura. Infine i dati dell’assessore, inevitabilmente esposti in maniera sintetica. Se non li leggiamo in maniera dettagliata cosa dovremmo valutare da qualche slide buttata lì? Per questo l’esito non può essere che l’ovvietà e il dubbio che serpeggia anche nella maggioranza”.
Dopo gli interventi di Ciardetti (Sinistra per Tambellini) e Martini (Pd), a sostegno dell’ordine del giorno ma anche dei contenuti dello studio sul Summer Festival è il turno di Marco Martinelli, capogruppo di Forza Italia: “Nel corso degli anni – dice – si è potuto constatare che il turismo legato alle manifestazioni culturali è stato lo strumento per garantire sviluppo economico e notevoli nuovi posti di lavoro. E’ compito quindi di chi governa studiare tutte le possibili forme legittime e nel rispetto delle normative vigenti al fine di incrementare eventi che contribuiscono a proiettare Lucca in una dimensione internazionale. Il Lucca Comics così come il Lucca Summer Festival sono rassegne che hanno promosso il nome della Città di Lucca nel mondo ed hanno assunto il richiamo di un appuntamento immancabile nel panorama internazionale degli eventi. Il dato relativo alla affluenza degli spettatori è sempre stato in costante aumento negli ultimi anni e questo ha creato un rilevante indotto per le attività economiche della città costituendo ormai una vera e propria aspettativa per gli operatori”. “L’amministrazione comunale – conclude – deve oggi studiare la migliore forma legittima nel solco delle normative vigenti e nell’interesse della città per poter contare in futuro su eventi di rilevanza mondiale capaci di promuovere in tutto il mondo il nome della Città di Lucca oltreché su una programmazione che consenta di concordare un coinvolgimento e una valorizzazione sempre maggiore delle realtà culturali ed economiche cittadine nonché le rappresentanze delle categorie per gli aspetti legati alla logistica e alle dinamiche seguenti le nuove norme sulla sicurezza degli eventi. In un periodo di grave crisi economica come quello che sta attraversando il nostro Paese avere delle manifestazioni che favoriscono la creazione di posti di lavoro e ricchezza per l’economia del nostro territorio sono aspetti che non possono essere trascurati da chi governa. La nostra comunità e l’imprenditoria locale hanno poi dimostrato di avere la capacità di accogliere centinaia di migliaia di persone che provengono da ogni parte del mondo dimostrando che Lucca ha le potenzialità per stare al passo con i grandi eventi”.
Si concentra sulla risposta ai consiglieri Bindocci, Santini e Buchignani la replica del sindaco Alessandro Tambellini: “L’approvazione di questa convenzione – replica al rappresentante del Movimento Cinque Stelle, non è una cosa come la gara degli asili. Il marchio Lucca Summer Festival appartiene a una società che ha operato bene in questi ultimi anni. Si può benissimo mettere a gara il servizio, ma chi stabilisce chi viene e qual è lo standard che si cerca? Questo è il problema di fondo. Noi ci muoviamo con una dizione è che di proprietà. Bisogna capire a questo punto se si vuole o non si vuole questa manifestazione”. “Quanto alla diffusione delle altre attività musicali – ricorda Tambellini – vorrei ricordare come il Boccherini sta vivendo una condizione di crescita, vorrei ricordare eventi come Virtuoso e Belcanto e Lucca in Musica, l’attività delle associazioni, la Sagra Musicale Lucchese, che iniziò con Don Maggini. Anche il teatro ha ben operato per la lirica, visto che sono anche aumentati i fondi del Fus. Il Summer Festival, insomma, si inserisce in un tessuto che è ricco di iniziative ee in una città dove la formazione musicale è una educazione complessiva che va dalla primaria fino al liceo e al conservatorio”.
“E’ vero – risponde poi all’avversario di giungo – consigliere Santini che sicuramente si deve anche al promoter se gli artisti sono arrivati in città, ma se è il promoter stesso a dire che è avvantaggiato dalla città è questo quello che vale. Quanto alla cittadinanza onoraria per D’Alessandro non vorrei che si mischiassero i piani perché sono cose diverse. A norma di statuto, infatti, la cittadinanza onoraria viene valutata se vengono raccolte le firme di 21 consiglieri comunali. Personalmente posso essere d’accordissimo, ma non è questo il contesto adatto”. “Credo fra l’altro – prosegue – che non sia simpatico in sede di convenzione chiedere un’azione semirisarcitoria nei confronti della città. Sarebbe una sorta di richiesta di beneficenza che non si può mettere in convenzione. Si può invece, creare un contesto, nell’ambito della discussione, perché questo avvenga”. “Nella convenzione comunque specificheremo tutto – conclude Tambellini – e tutti potranno capire se vale la pena il dispendio di energie per avere la manifestazione o non ne vale la pena. Abbiamo come amministratori l’obbligo di decidere come andare avanti e se si decide di andare avanti o no”.
Spiegazione tecnica, invece, da parte dell’assessore Ragghianti: “Il Summer Festival e la D’Alessandro e Galli – spiega – si muovono nell’organizzazione dell’evento come ogni altro soggetto. Chi ha un evento lo propone al calendario eventi di Lucca e in quella sede chiede ciò che ha da chiedere in base ai regolamenti. Se l’amministrazione ritiene lo inserisce nel calendario con quelle agevolazioni, sulla base di delibere e determine. L’obiettivo è quello di vincolare a presentare il progetto per gli anni della convenzione”. “Ci siamo confrontati sui tempi – commenta – Qualcuno dice che ne abbiamo discusso troppo presto, qualcuno dice che è tardi. Penso che gli unici che possono fissare l’agenda di sindaco, giunta e Consiglio comunale sono sindaco, giunta e Consiglio”. Contrario anche l’assessore al mettere in convenzioni eventuali risarcimenti per la città: “Non possiamo convenzionare un atto di liberalità – dice – Quello che stiamo tentando è una cosa diversa, ovvero fare un atto di indirizzo che cerca di trovare formule in cui la promozione è maggiore di quello che è avvenuta in questi anni e cercare di avere effetti di ritorno maggiori per il territorio di questo è stato fatto fino a oggi”.
Nelle repliche Bindocci resta della sua posizione: “Anche se fosse legittimo – dice – investire delle risorse in questo senso, è possibile non sapere nello stipulare una convenzione di cosa si parla, di che cifre si parla? Il meccanismo di determine e agevolazioni rende complicato calcolarlo. E’ difficile farlo a consuntivo, figuriamoci a preventivo. Va capito a che costi, a quali condizioni e con quali impegni si realizza un evento del genere. Invece questa è una cambiale in bianco. La richiesta è di trasparenza, legalità, socialità, per il resto sicuramente nessuno è contrario a una grande stagione concertistica a Lucca. La invito per questo a tornare in Consiglio prima di firmare a darci numeri e cifre”.
“Dispiace – è il commento di Santini – che il sindaco chiuda all’apertura, che mi sembrava di aver sentito almeno da un paio di consiglieri comunali di maggioranza, sulla parte di legare l’aspetto sociale per realizzare opere ogni anno da parte dell’organizzazione. Così come pensavo fosse penetrata l’idea di non rendere la scadenza unita al mandato elettorale. Anche questo testimonia una divisione della maggioranza. Sulla cittadinanza onoraria ci si vuole nascondere dietro un dito. Non votare il nostro testo vuol dire che non si ritiene che debba avere la cittadinanza onoraria”.
Dopo una lunga pausa in aula si arriva con una bozza di mozione condivisa fra maggioranza e alcuni rappresentanti dell’opposizione, in particolare Buchignani (Fdi) e Cosentino (SiAmo Lucca) con la mediazione di Lucio Pagliaro (Pd). La presenta il consigliere Bianucci (Sinistra con Tambellini) che prima annuncia il ritiro dell’ordine del giorno originario per presentare un testo condiviso poi opta per un testo emendato della mozione originaria accogliendo in autonomia alcune delle idee dell’opposizione, in particolare l’ipotesi della possibilità di utilizzare più location per diminuire l’impatto della città oltre alla previsione di una diversa scadenza della convenzione rispetto agli appuntamenti elettorali. L’opposizione, non convinta dalle modifiche, decide di proseguire con un suo ordine del giorno alternativo.
Dopo una serie di reciproche accuse sul fallimento di un accordo fra maggioranza e opposizione al voto la mozione emendata passa con 20 voti di maggioranza e il voto contrario di Bindocci, assenti gli altri esponenti dell’opposizione. L’ordine del giorno dell’opposizione, infine, non viene votato per la mancanza del numero legale.

Enrico Pace

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