Minniti (Lega Nord): “Condanna severa al giovane accusato di violenza sessuale”

“Cosa ci faceva a Lucca un diciottenne albanese senza lavoro, senza permesso di soggiorno, con precedenti penali? Chi ce lo ha mandato? Perché non è stato immediatamente rimandato nel suo paese di origine? Chi lo manteneva?”. E’ il capogruppo della Lega in consiglio comunale Giovanni Minniti a porre questi interrogativi all’indomani della brutale aggressione commessa ai danni di una ragazza lucchese da parte di un coetaneo.

“Mi auguro – afferma Minniti – che quel delinquente sia condannato ad una pena severa da scontare in carcere per tutta la sua durata e che subito dopo l’espiazione sia rimandato nel suo paese perché nei reati di natura sessuale la recidiva è assai frequente. Anche la magistratura deve fare il suo dovere evitando il riconoscimento delle attenuanti che non devono esistere per un fatto di violenza così grave e la concessione delle misure alternative alla detenzione quali l’affidamento in prova ai servizi social.  Inoltre, sindaco e prefetto dovranno spiegare per quale motivo nella nostra città sia stato mandato un personaggio entrato illegalmente in Italia, disoccupato e con precedenti penali.  Quanti della medesima fatta sono presenti in città senza che i cittadini ne sappiano niente? Vogliamo essere informati.  Ci deve far riflettere la reazione che lo stupratore ha avuto al momento dell’arresto: era sorpreso poverino, non pensava di aver fatto cose così gravi da meritare la denuncia alle forze dell’ordine. Una reazione del genere si spiega con particolari usanze o tradizioni che considerano la donna come oggetto privo di diritti ma che sono totalmente incompatibili con il nostro stile di vita. Di gente che la pensa così – conclude Minniti -, non abbiamo bisogno perché l’Italia ha già i suoi problemi”.

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