Moratoria commercio, SìAmo Lucca e LiM: “Votato sì per responsabilità”

“Per senso di responsabilità abbiamo votato a favore della moratoria che prevede lo stop di tre anni all’apertura di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico. Lo abbiamo fatto perchè un freno andava dato, anche se riteniamo che sia troppo tardi e i buoi ormai siano scappati dalla stalla, a causa dell’incapacità dell’amministrazione Tambellini”. Lo sostengono i consiglieri comunali della liste civiche SìAmoLucca e Lucca in Movimento, in merito al provvedimento adottato l’altra sera dal consiglio comunale. “Basti pensare che dal gennaio del 2016 ad oggi, all’interno delle Mura, hanno aperto oltre 70 attività di somministrazione o del settore alimentare fra gelaterie, bar, ristoranti, minimarket, focaccerie o roba simile – sostengono le due liste -. Un dato pazzesco, che purtroppo ha fatto guadagnare alla città dei soprannomi poco edificanti: c’è chi lo chiama la mangiatoia, chi lo chiama mensa a cielo aperto, chi ristorantificio. Il Comune non ha saputo governare questo processo, puntando su un turismo mordi e fuggi che ha fatto proliferare queste tipo di esercizi commerciali, senza peraltro i dovuti controlli. Lucca sta perdendo, o ha già perso (a seconda dei punti di vista) l’identità e le particolarità che l’hanno resa diversa, ancora a misura d’uomo, curata, autentica. Riteniamo che all’amministrazione manchi una strategia complessiva per il rilancio del centro storico – continuano le due liste civiche – che non deve passare solo da politiche che attraggano visitatori per un un periodo di tempo più lungo e flussi di maggior qualità, ma soprattutto anche dal tentativo necessario e fondamentale di riportare i lucchesi a frequentare il centro stesso, attraverso sconti sui parcheggi, potenziamento dei collegamenti con i mezzi pubblici, il ritorno del mercato ambulante che dopo il trasloco alle Tagliate soffre e ha impoverito il tessuto urbano, iniziative da concertare con le associazioni di categoria nella stagione cosiddetta morta che va da novembre a Pasqua, per attirare soprattutto chi risiede nel territorio. Purtroppo dal sindaco ci siamo sentiti rispondere che va tutto bene così: evidentemente è scollegato dalla realtà. Noi continueremo ad insistere affinchè si cambi rotta, con proposte concrete che arriveranno fin dalle prossime settimane”.

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