Non una di meno, presidio in piazza contro decreto Pillon

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Sabato (10 Novembre), in piazza San Michele a Lucca, dalle 16 alle 19, Non una di meno farà un presidio per fermare il decreto Pillon e affermare la libertà e l’autodeterminazione delle donne.
“In un momento nel quale la libertà e il diritto all’autodeterminazione delle donne – afferma Non una si meno – sono costantemente messi in discussione, il disegno di legge proposto dal senatore leghista Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori, ci porta indietro di cinquanta anni trasformando le vite degli ex coniugi e dei loro figli in un percorso a ostacoli  A parole il decreto vorrebbe conciliare problemi, ma di fatto mira a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale. I cambiamenti proposti minano le conquiste di decenni di lotte per l’autonomia delle donne, delle bambine e dei bambini, della società”.

“Il decreto Pillon – spiegano dall’associazione – è un provvedimento classista, liberticida e oscurantista che rifiutiamo in toto. Diciamo no alla mediazione obbligatoria e a pagamento, perché la mediazione ha come presupposto la scelta volontaria delle parti e relazioni simmetriche non segnate dalla violenza. Diciamo no all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione o residenza dei minori, che comportano la divisione a metà dei figli considerati come beni materiali. Diciamo no al mantenimento diretto, perché presuppone l’assenza di differenze economiche di genere e di disparità per le donne nell’acceso alle risorse, nella presenza e permanenza sul mercato del lavoro, nei livelli salariali e nello sviluppo della carriera. Diciamo no al piano genitoriale, perché incrementa le ragioni di scontro tra i genitori e pretende di fissare norme di vita con conseguenti potenziali complicazioni nella gestione ordinaria della vita dei minori. Diciamo no all’introduzione del concetto di alienazione parentale, proposto dal Ddl che presuppone che ci sia manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto dei figli di vedere l’altro genitore con la previsione di invertire il domicilio collocando il figlio proprio presso il genitore che rifiuta”.

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