“Il voto del consiglio comunale che ha previsto per la prima volta di dare alla commissione partecipate un ruolo di indagine espresso e solenne, in merito alle spese delle società partecipate, avvenuto con la approvazione della maggioranza e di alcune forze dell’opposizione e – nonostante alcune uscite sulla stampa – con la astensione del centro destra parte è un fatto nuovo che merita una riflessione”. Così il portavoce in Consiglio del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci: “C’è l’opportunità – spiega – di fare una indagine su come sono state gestite le spese, le consulenze, i fornitori, le spese sul personale, sui mezzi, sulle assunzioni, sugli affitti fatte con società che operano come private ma che si nutrono di danaro pubblico. La approvazione della maggioranza, fatta forse anche perché presa in contropiede, rende questa scelta una scelta che potrebbe cambiare la vita politica lucchese, si potrebbero svelenire molti veleni sfatando accuse velate o si potrebbe porre fine dimostrando la fondatezza a privilegi ad oggi solo presunti. Insomma la politica lucchese ha l’occasione di emendarsi. Il concetto che il soldo pubblico a Lucca deve essere speso con trasparenza ed onestà, era ed è il principio fondante del Movimento 5 Stelle”.

“È vero che ci sono problemi strategici sul futuro delle partecipate – prosegue Bindocci – che sono ugualmente importanti, per quello avremmo preferito una commissione specifica, ma aver scelto di svolgere la indagine nella commissione partecipate, che è comunque una commissione corposa è una scelta che sicuramente obera di lavoro questa commissione, ma è comunque una scelta nuova che l’opinione pubblica e la politica devono cogliere ed avrà anche il merito di fare d adeterrente ad altri comportamenti ambigui o pochi chiari. Ed anche questo non è un piccolo risultato. Invece di aspettare la magistratura la politica può dimostrare di avere in sè gli anticorpi, ora bisogna crederci davvero”.