Fantozzi: “Centrodestra a regionali non sia solo cartello elettorale”

Una visione di prospettiva verso la conquista del governo della Regione. A chiederlo è il sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, che cerca di inserire contenuti a quello che è il progetto di centrodestra unito per la guida della Toscana, per la prima volta nella storia. Un obiettivo alla portata ma che non ammette errori: “Non sono pochi coloro i quali – dice Fantozzi – guardano alle elezioni regionali del 2020 come ad un traguardo. Mai come oggi sembrano sussistere le condizioni valide per un cambiamento, senza dubbio epocale, al governo della Toscana. Meno ancora, invece, sono coloro che riescono a vedere in quella scadenza non soltanto l’agognata meta, quanto il vero punto di partenza della questione, smisuratamente più importante della conta dei voti. Sarebbe un errore politico, al limite del fatale, ridurre a mera contesa elettorale la partita che da qui si gioca fino al prossimo anno, senza mettere in campo una chiara, concreta ma soprattutto attuabile proposta di governo per la Toscana, attuabile da un’ora dal voto in avanti. Vorrebbe dire consegnarsi nuovamente al ruolo di opposizione e, peggio, riconsegnare la Toscana ad un futuro di paradossale declino e ininfluenza”. “E qui bisogna decidersi – dice Fantozzi – O andare ad amministrare la Regione in virtù più degli gli errori e dei limiti della sinistra che non per i nostri meriti e capacità, come già successo altrove, oppure grazie alla delusione e voglia di voltare pagina degli elettori toscani e non per averli convinti che un’alternativa migliore è possibile. Ovvero, fermi restando errori, limiti e desiderio di cambiamento, lavorare da subito per mettere a profitto il valore dell’offerta politica espressa sul territorio, come in ogni sede istituzionale, dal centrodestra toscano. Un compito impegnativo, assolvibile solo con metodo e dedizione, capace comunque di conseguire, in questo anno e mezzo, almeno due risultati a modo loro fondamentali. Da un lato far scaturire quella proposta di governo in grado di offrire ai toscani quel motivo in più, oltre al non votare a sinistra, per scegliere e sostenere un’alternativa credibile. Dall’altro rispondere ad una necessità concreta, contribuendo ad accrescere, evolvere e meglio strutturare le organizzazioni di partito, sia al loro interno che tra loro sia con le esperienze civiche, affinché ritrovino la necessaria sintonia con l’attuale società toscana, interpretandone bisogni ed aspirazioni, preparandole così ben oltre il momento della campagna elettorale, al dopo. In questa impresa è alla destra nazionale che spetta fare la differenza perché, se la posta in gioco impone il coinvolgimento fattivo di tutti, dagli eletti ad ogni livello ai dirigenti ed iscritti di partito, passando per associazioni e comitati, fino ad ogni rappresentanza di categoria e settore, per assicurare il miglior risultato contesto e tempistica impongono di guardare, tra i pochi che sono tanti, agli interpreti di quel lungo percorso di militanza e di esperienza politico amministrativa, frutto di un radicamento e di un impegno diretto ultra decennale su tutto il territorio regionale, oggi in possesso di coloro che, cresciuti e formatisi nei movimenti giovanili e studenteschi, sopravvissuti all’eutanasia di Alleanza Nazionale e del Pdl, sono poi confluiti in Fratelli d’Italia od hanno portato il loro contributo in numerose esperienze civiche”.
“Rispetto a tutte le forze politiche in campo – prosegue Fantozzi –  in un quadro assai difficile relativamente al numero ed alla qualità di dirigenti ed amministratori, questa generazione forgiata ed evolutasi in principi e pratiche oggi pressoché scomparse, rappresenta una risorsa umana e politica dal valore inestimabile non soltanto nel percorso necessario verso la creazione di una grande destra nazionale ma per tutta la coalizione alternativa alla sinistra ed ai cinque stelle. Solo attraverso il loro diretto supporto, risulterà ancora più chiaro come i problemi e le necessità della nostra regione non si assolvano con un semplice cambio di amministrazione, tanto meno grazie ad un centrodestra riproposto come mero cartello elettorale, quanto attraverso la definitiva maturazione di una visione del futuro prossimo della Toscana. A quale punto anche le uscite del governatore della regione saranno soltanto un’ulteriore gratifica. Che aspettiamo?”

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