Bilancio, Bindocci: “Conti in ordine? Forse, ma niente sviluppo per Lucca”

“Bilancio di previsione, manca un progetto vero per lo sviluppo della città”.Ne è convinto il consigliere di opposizione Massimiliano Bindocci che interviene dopo il consiglio comunale che si è tenuto ieri (15 gennaio) secondo il quale, nonostante “un tentativo di sistemare i conti”, ci sono “due grossi limiti”.

“Le responsabilità maggiori sui conti dissestati sono certamente di chi ha preceduto Tambellini, ma anche – si legge nella nota di Bindocci – della precedente amministrazione Tambellini quando perdette i finanziamenti Pius. Infatti, è vero che rispetto a precedenti gestioni c’è una maggiore chiarezza e ordine, ed è pur vero che alcune poste (pagamenti fornitori, ricorso ad anticipazioni di cassa) sembrano migliorate, ma manca completamente un progetto politico di cambiamento e di miglioramento e sviluppo della città. Non si affrontano le vere sfide di Lucca – continua il consigliere del M5s – mancano risorse per il sociale, la sbandierata scelta su addizionale Irpef è marginale e poi di fatto si pareggiano le tasse dei ceti medi e dei ricchissimi, insomma i più deboli sono abbandonati. Inoltre, mancano gli investimenti su ambiente (si pensi alla qualità dell’aria, agli sforamenti continui del Pm10), su cultura e sui servizi non c’è praticamente niente, sempre niente su personale e sicurezza. Di sostegno alle imprese, di un’idea di turismo diversa, per favorire lo sviluppo; di scelte strategiche nemmeno a parlarne. Sullo sport non dico niente, parlano i fatti. L’ordine del giorno delle altre opposizioni, tanto era banale che lo condivideva anche il sindaco a riprova di prove generali di intesa, di ricordi delle responsabilità del passato, per la Lucca del cambiamento niente di concreto ed infatti non abbiamo partecipato a quel voto. Tambellini – continua Bindocci – ci propone per i prossimi tre anni una Lucca che non cambia, con unico obiettivo di sistemare i conti, questo in un mondo che invece va ad alta velocità, relega Lucca a restare sempre più marginale, a perdere occasioni di sviluppo, a non rispondere a nessuna delle grandi sfide, oltre che ad abbandonare i più deboli. Restano in piedi solo iniziative di facciata. Per questo siamo stati contrari ad una previsione di bilancio triennale dove non c’è nessuna scelta, solo quella di riordinare i conti ed anche su questa scelta di riordinare i conti incombe poi un problema di credibilità per una amministrazione che è stata severamente bacchettata dalla Corte dei Conti per ben due annate consecutive. La Lucca che vuole cambiare, che è stanca delle ingiustizie, che vuole opportunità e occasioni non può riconoscersi in una ipotesi triennale di letargo politico istituzionale dove per sentirsi più sicuri servono rendite di posizione o santi in paradiso. Noi – conclude – non ne abbiamo e non ne vogliamo”.

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