Barsanti: “La sinistra non vuole Bolsonaro a Lucca? E’ solo per ideologia”

“Il centrosinistra non vuole Bolsonaro perché ha consegnato Battisti?”. E’ con questa domanda che anche Fabio Barsanti, consigliere comunale di CasaPound, interviene sulla polemica circa la possibile visita del presidente brasiliano Bolsonaro a Lucca. “Ancora una volta la sinistra mette in imbarazzo Lucca. Bolsonaro è un capo di Stato democraticamente eletto a cui sono dovuti quindi rispetto e accoglienza. Pertanto mi chiedo: la sua colpa non sarà mica quella di aver consegnato il terrorista Battisti?”.

“A prescindere dalle posizioni politiche di Bolsonaro – dichiara Barsanti – si tratta di un capo di Stato democraticamente eletto in Brasile, e nel caso facesse visita a Lucca la città lo ospiterà come è giusto che sia, come è suo dovere. Risultano quindi gravi, fuori luogo e imbarazzanti le prese di distanza del sindaco Tambellini e del presidente del consiglio comunale Battistini. Ancora una volta dimostrano di non essere all’altezza della carica che coprono, troppo imbevuti di pregiudizio ideologico. Battistini poi ci ricorda ancora una volta come la sua carica sia stata una forzatura della maggioranza; non è in grado infatti di avere un ruolo di arbitro: è piuttosto un rumoroso tifoso”.
“Ma forse è proprio l’ideologia – continua Barsanti – a spiegare il livore della sinistra lucchese verso Bolsonaro. Mi chiedo infatti se la sua colpa non sia in realtà quella di avere consegnato il terrorista comunista Battisti dopo anni di latitanza. Ricordo che in questi anni la sua fuga è stata coperta proprio dai salotti della sinistra italiana e internazionale. Ma se fosse così allora lo dicano chiaramente e non coinvolgano un’intera città”. “Infatti questa sinistra che rappresenta una minoranza – conclude Barsanti – continua a parlare a nome di Lucca, cercando di riempire la città di contenuti politici che non le appartengono e di farsi scudo con le mura per le proprie battaglie ideologiche. Ricordo come la giunta abbia ospitato a Lucca personaggi come il prete immigrazionista ‘Don’ Biancalani: gente che rappresenta giusto la propria parrocchia. E oggi vorrebbe chiudere le porte a un presidente votato da milioni di brasiliani. Tutto ciò è imbarazzante”.

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