Petrini (Custodi): “Mura urbane da quasi 150 anni al Comune, c’è poco da festeggiare”

E fra un anno saranno 150 che il Comune di Lucca “si è comprato le mura e gli spalti”. Una boutade? No, come ricorda anzi Francesco Petrini, dei Custodi della città, è quanto determinato con la legge 5703 pubblicata nella gazzetta ufficiale 175 del 27 giugno 1870 concernente i “contratti stipulati par cause di pubblica utilità”, tra cui rientra la vendita al Comune di Lucca delle mura urbane, degli spalti esterni, polveriere, casotti ed altri accessori già costituenti le opere di fortificazione, “eseguita per atto 26 agosto 1868 del notaio Gherardi – cita ancora Petrini – per il prezzo di 112.350 lire superiore del 3 per cento a quello di stima”.

“L’anno prossimo, quindi sarebbero 150 anni che ci siamo ricomprati le Mura, spalti etc. compresi. Che si fa, ci prepariamo a celebrare? Piuttosto – scrive dopo l’accento ironico Petrini – domandiamoci se abbiamo saputo ben conservare, nel corso di almeno 6 generazioni questo patrimonio che nel nuovo piano strutturale (disciplina generale di piano, statuto del territorio) è definito, fra i tanti che abbiamo, ‘un bene comune del quale devono essere assicurate le condizioni di riproduzione, la sostenibilità degli usi e la durevolezza’.  Ed è configurato come verde pubblico. Allora, celebriamo? A leggere quanto scriveva l’architetto Roberto Mannocci, all’epoca presidente di Italia nostra la risposta non può che essere un secco no, c’è poco da celebrare. I guai iniziarono con i piani regolatori del 1886 e del 1914 quando si dette il via libera alla costruzione in tutti i punti cardinali intorno alla città dei sobborghi, vere e proprie escrescenze tumorali e progressivamente si chiuse l’anello della circonvallazione. Lentamente ma inesorabilmente il verde che faceva da cornice alle Mura venne ridotto e si arrivò a costruire nello spazio prativo fra le Mura e la circonvallazione (Istituto Carlo Del Prete, 1932).  Per non parlare, visto che il dibattito odierno riguarda gli Spalti, dei vari sforacchiamenti della cerchia muraria programmati (5) ed eseguiti (3) dal 1884,fino ad arrivare – alla spensieratezza umana non c’è mai fine – a chi le Mura voleva buttarle giù nel secondo dopoguerra (leggenda metropolitana?)”.

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