Martini (Pd): “Bene rilancio dei gemellaggi, anche così si costruisce un’Europa unita”

“Sono d accordo con le proposte che il sindaco di Lucca ha deciso di presentare alla conferenza sulle città gemelle europee, in programma a Schongau: rilanciare i gemellaggi e costruire un documento per l’Europa unita. L’Europa è stata ed è il sogno per molti giovani, lo scenario verso il quale proiettarsi, il contesto nel quale viaggiare liberamente, studiare e trovare lavoro”. A dirlo è la consigliera comunale del Pd, Chiara Martini, riferendosi alla proposta del sindaco di far sottoscrivere un documento unitario alle città gemelle per rilanciare i patti di amicizia, dando un segnale anche politico.

“Ripercorrendo la storia del processo d’integrazione europea – osserva Martini – si capisce come non sia sempre stata facile la costruzione dell’Unione, si sono alternate delle fasi di avanzamento ad  altre di stallo e di crisi. Oggi, e in particolare a partire dalla Brexit, l’Unione sta passando un periodo molto difficile. Da europeista convinta mi auguro che i segnali di euroscetticismo portino tutti i sostenitori a riprendersi cura del progetto europeo e a sostenere quel passo che l’Unione forse avrebbe dovuto fare prima, per farsi sentire più utile e vicina alle problematiche quotidiane dei territori e dei cittadini. La manifestazione a Londra della scorsa settimana e le iniziative del 21 marzo in tutte le città italiane in onore della bandiera, mi fanno pensare che ci sia un buon numero di persone sufficienti per poter fare qualcosa. A Londra quasi centomila persone contro la Brexit e a favore di un secondo referendum che la scongiuri, il tutto organizzato il giorno del secondo anniversario del referendum con cui il Regno Unito ha deciso, 52 a 48 per cento, di uscire dall’Unione Europea. Per l’Italia fin dagli anni 50 l’integrazione europea è stata considerata da molti la scelta giusta e un’opportunità, aderire come Paese fondatore significava non solo beneficiare di un clima di pace, ma provare a stare al passo con la Francia, la Germania, l’Inghilterra e i Paesi Bassi. Ratificare i trattati e cedere gradatamente  quei piccoli pezzettini di sovranità in settori importanti, meritava lo sforzo inevitabile e già intuibile nella sua portata fin d’allora, meritava la fatica di pagare qualcosa per avviare lo sviluppo di cui il Paese aveva bisogno e per sperimentare i modelli virtuosi dei paesi del Nord Europa. Noi italiani, in Europa, siamo stati in passato considerati tra i più europeisti, tra i più convinti che faccia bene alzare gli occhi e guardare quelle stelle dorate, mentre siamo affaccendati a sciogliere i nodi interni al nostro Paese. E la Toscana ? E i lucchesi? Quanto sono europeisti? Un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per la Provincia di Lucca nel 2017, ha rilevato che il nostro territorio ha più fiducia nell’Europa che il resto d’Italia, quasi il 10% in più. Ma cosa si pensa delle istituzioni europee? Le si conoscono bene? Abbiamo fiducia in loro? Come facciamo a proporre e ad essere ben rappresentati se non abbiamo fiducia radicata nella società, se non conosciamo gli organismi europei deputati a rappresentarci e a governare? Sempre la stessa indagine del 2017 evidenzia che salvo alcune eccezioni come  il Papa, il presidente della Repubblica e i sindaci, il quadro di legami fiduciari è fortemente compromesso in generale in seno all’opinione pubblica. Papa Francesco è il primo riferimento con l’81%, seguono le Forze dell’ordine (76%), le organizzazioni di volontariato (65%), il Capo dello Stato (63%), la scuola e l’Università (52%). Fra i politici i primi sono i sindaci con il 45% dei consensi, ma l’Ue arriva dopo con il 43%; poi il Governo al 31% , il Parlamento al 16% e i partiti al 10%. A fronte di ciò sono fermamente convinta che l’Unione Europea sia un progetto da rilanciare puntando sull informazione. E’ importante per questo che gli enti del territorio facciano la loro parte nel promuovere le opportunità e per l’ approfondimento dei vantaggi che possiamo trarre per l’ occupazione e gli investimenti per la crescita.  Trovo urgente approfondire la politica sociale europea e avanzare la richesta di misure funzionali a ridurre le disuguaglianze sociali cresciute ampiamente negli anni della crisi. Sono inoltre  pienamente convinta che sia la paura e la sfiducia a non renderci capaci di cogliere appieno i vantaggi del mercato unico interno, che sia il pessimismo a farci ascoltare chi invita alla chiusura, ad alzare dogane e muri di cemento. Per questo sarà  meno facile parlare dell’ immigrazione, ma anche qui il problema della gestione dei flussi migratori va risolto insieme agli altri Stati membri con una posizione propositiva e ambiziosa. Lucca intende lanciarsi in questa sfida, quella di provare a riaccendere la corrispondenza di sentimenti tra Italia ed Europa che sembra esser messa a dura prova. L’Europa ha bisogno dell’Italia e non solo per la posizione  che la geografia ci ha regalato, ma anche per il commercio, per il contributo che può dare all’ innovazione, per il suo inestimabile patrimonio artistico e la sua bellezza, per il ruolo di tassello in grado di congiungere i paesi del nord con quelli del sud e fare incontrare le culture arabe, orientali e africane”.

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