Congresso famiglie, il comitato di Lucca attacca i contestatori

Il comitato Difendiamo i nostri figli di Lucca e Versilia all’attacco per “la calunniosa e violenta campagna diffamatoria” di cui ritiene sia stata oggetto la manifestazione di Verona. Anche da noi, secondo il comitato, ci sono state le eccezioni. Come quella del Comune di Montecarlo che invece ha aderito con il suo gonfalone. Ma hanno sostenuto la manifestazione anche i consiglieri comunali di Forza Italia a Lucca, Marco Martinelli e Simona Testaferrata che hanno presentato una mozione ad hoc in consiglio comunale. “A fronte del pericolosissimo pregiudizio ideologico che hanno dimostrato di possedere i contestatori, il comitato Difendiamo i nostri figli, che è tra i principali promotori del congresso, intende rivolgere il più sentito ringraziamento ai tutti i cittadini che hanno fatto pervenire attestati di stima e di solidarietà e che hanno deciso di partecipare con coraggio e determinazione alla marcia per la famiglia che si è svolta a Verona il 31 marzo a coronamento dei lavori del Congresso mondiale delle famiglie”.

“Un ringraziamento particolare – si sottolinea in una nota – va al sindaco del comune di Montecarlo di Lucca che, nella persona del suo assessore con delega al sociale Ugo Lunardi, ha coraggiosamente deciso di aderire alla marcia sfilando per le vie di Verona con il proprio gonfalone nonchè al capogruppo Marco Martinelli ed alla consigliera Simona Testaferrata di Fi che hanno presentato al Consiglio comunale di Lucca una risoluzione urgente di sostegno al Congresso mondiale delle Famiglie e a favore dell’adozione di concrete misure family friendly, risoluzione rimasta indiscussa perché la maggioranza ha deliberatamente fatto mancare il numero legale”.
Tuttavia il comitato si lamenta dei contestatori. “L’attacco – si legge in una nota – non ha precedenti nella storia della nostra democrazia e certifica di fatto l’esistenza in Italia di un regime dittatoriale dove solo il verbo politically correct trova spazio. Il Congresso mondiale delle Famiglie si era prefissato l’obiettivo di promuovere – non solo nel Paese ospitante ma in tutto il mondo – iniziative di solidarietà sociale, una cultura che valorizzi la famiglia, pratiche aziendali favorevoli alla maternità e alla paternità e politiche in generale family friendly.  Non è stato capito o, purtroppo più drammaticamente, non si è voluto capirlo passando al linciaggio morale dei relatori, all’intimidazione degli albergatori che avrebbero ospitato i partecipanti al congresso, alla denigrazione, che ha rasentato la blasfemia, di tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto il congresso. Si sono svolte in tutta Italia contromanifestazioni e anche la nostra Lucca è stata una tra le città che ha visto sfilare i contestatori”.

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