Bindocci: “Dubbi su utilizzo personale Giglio, Comune rimedi”

Teatro del Giglio, l’esito della commissione partecipate non soddisfa il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci. Sotto la lente, in particolare, il tema della gestione del personale.
“Sono già emersi diversi problemi sulla trasparenza nelle partecipate lucchesi – dice – le assunzioni avvenute tramite concorso sono una stretta minoranza, tra deroghe, transazioni, eccezioni e altri casi la regola del concorso è stata sempre poco applicata, nonostante il controllo analogo e le previsioni normative. Nella commissione di ieri si è affrontato il tema della gestione al teatro del Giglio e sono emerse enormi contraddizioni. In primo luogo l’azienda doveva fornire l’elenco dei fornitori e delle varie spese ed ha fornito invece un elenco senza indicarne le spese, ma solo con elenco fornitori con i numeri delle pratiche. Oltre a questo paradosso, si è parlato su segnalazione della consigliera Consani della assegnazione di una indennità eccezionale particolarmente importante nei confronti di un dipendente, sulla correttezza formale della procedura sono emerse perplessità, la stessa gestione del teatro non ha saputo rispondere in modo chiaro. Vengono date dunque ad un soggetto 14mila euro annui per seguire anche aspetti tra loro poco compatibili (acquisti ed anticorruzione). Questo trattamento va ben oltre il contratto colllettivo nazionale e francamente le motivazioni addotte sembrano davvero non in grado di spiegare una tale scelta”.

“Si è poi chiesto – prosegue Bindocci – se corrisponde al vero la notizia di un utilizzo anomalo nell’ufficio amministrazione del personale che è attualmente inquadrato come maschera di sala. Il fatto è stato ammesso ed è stato spiegato con l’emergenza, ma francamente è una difesa un po’ debole. Sebbene le maschere individuate siano competenti anche a fare amministrazione, queste esigenze vanno gestite nelle regole, con bandi specifici e con percorsi chiarir, oltre che con la pubblicità necessaria in una partecipata. Se manca personale si assuma, se va formato si formi, ma far lavorare le maschere in ruoli amministrativi è fuori da ogni logica”.
“Ultimo ma non ultimo – conclude – è emerso il fatto che al teatro del Giglio, probabilmente per eludere dei vincoli sulle assunzioni a tempo determinato, ha lavorato negli ultimi mesi una persona che è stata formalmente assunta nello studio del consulente del lavoro, e poi, con un comando, distaccata agli uffici del teatro del Giglio. Questo fatto ci sembra particolarmente grave e si è avuto la sensazione che i membri della giunta presenti non ne avessero conoscenza. Pur comprendendo tutte le difficoltà del caso, la gestione del personale al teatro ci sembra un problema che merita rispetto delle regole e trasparenza, anche perché costa molto alla città. Ho ricordato la cosa anche in consiglio comunale: se la amministrazione non interverrà non ci resta che la via della giustizia amministrativa”.

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