Folla per il ministro Salvini a Capannori – Ft e vd foto

Polo verde, sorriso stampato in faccia e gli immancabili selfie con i sostenitori. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini arriva così stamani (4 maggio) a Capannori, in via di Piaggia, per partecipare all’inaugurazione del candidato sindaco Salvadore Bartolomei. Davanti a lui – secondo la questura – circa un migliaio di persone radunate per l’occasione: lo acclamano a gran voce e sventolano con orgoglio le bandiere della Lega, il partito che ha saputo issarsi sopra il 30% delle preferenze, secondo gli ultimi sondaggi, anche e soprattutto grazie alle capacità comunicative del suo leader. Sul palco ci sono anche i tre candidati del Carroccio per le prossime europee: il consigliere regionale Jacopo Alberti, il sindaco di Cascina Susanna Ceccardi e l’amministratore del partito, Elena Vizzotto. Con loro la segretaria Marcella Maniglia e la consigliera regionale Elisa Montemagni, mentre sotto al palco si intravedono volti noti della politica locale, come il consigliere regionale Maurizio Marchetti.

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Salvini arrivava da San Giuliano Terme, dove era stato contestato da una decina di persone dichiaratesi antifasciste: a Capannori, invece, nessun problema. Una ventina di manifestanti appartenenti a gruppi antagonisti ha provato ad entrare in via di Piaggia per distribuire volantini, ma tutti sono stati intercettati dalle forze dell’ordine, senza alcun incidente. Al centro della narrazione di Salvini ci sono i temi di respiro nazionale che si riversano anche nell’ambito locale: sostegno alle famiglie, prima gli italiani, più asili nido, stop immigrazione, maggiore sicurezza e difesa delle tradizioni.
“Noi scendiamo in piazza con migliaia di persone – ha detto il ministro – mentre alla sinistra è rimasta soltanto la voglia di scrivere sui muri. Se fanno una campagna elettorale fondata sull’insulto non hanno fatto niente. Chi ci vota fa una scelta precisa, anche a Capannori: posti di lavoro, asili nido, bonus bebè, soldi pubblici che vanno prima agli italiani e non agli irregolari o ai Rom. Se ne facciano una ragione a sinistra – continua – perché i denari dei toscani vanno spesi per i toscani”.
Salvini rivendica i traguardi raggiunti dal Governo fino ad oggi: “In neanche un anno abbiamo approvato il sacrosanto diritto alla legittima difesa. Se trovo qualcuno in casa mia di notte vi assicuro che non esce sulle sue gambe. Poi abbiamo smontato la legge Fornero, restituendo dignità e libertà con quota cento, una legge che ha cambiato la vita alla gente. Al posto di quelli che vanno in pensione, così, possono iniziare a lavorare i ventenni, anche a Capannori. Altra promessa mantenuta: grazie alla pace fiscale 2 milioni di italiani potranno stracciare le cartelle di Equitalia, un furto legalizzato. Allo stesso tempo voglio cancellare quella schifezza rappresentata dagli studi di settore”.
Poi il capitolo tasse: “Siamo partiti dal sostegno ai piccoli imprenditori e artigiani ed andiamo avanti con la flat tax”. Salvini ricorda anche l’intervento a favore dei balneari sulla direttiva Bolkestein. Il ministro si sofferma inoltre sulla proposta di legge per la castrazione chimica ai pedofili ed agli stupratori: “Facciamo passare la voglia a questa gente”.
“Vogliamo portare avanti – prosegue – anche una lotta alla droga ancora più serrata”. C’è spazio anche per gli animali nel suo racconto: “Inaspriremo le pene per chi li abbandona”.
Il vicepremier rammenta inoltre che prosegue il lavoro per tagliare le accise sul costo della benzina ed elenca i “disastri fatti dalla sinistra, dalle pensioni al job act, fino all’agricoltura”.
Quindi i cavalli di battaglia, sicurezza e contrasto all’immigrazione: “Sono con le nostre forze dell’ordine – argomenta – con la necessità di avere anche in Italia la certezza della pena e con la ragionevole durata dei processi. Lo dico ricordando Viareggio, che è vicina. Immigrazione? Ora si arriva se si ha il permesso, altrimenti si va a casa. Gli sbarchi sono stati ridotti del 92% rispetto ad un anno fa: non sono un grande io, erano quelli di prima a non essere normali ad averci svenduti agli stranieri. Casa, lavoro, soldi: non può essere dato tutto a tutti. I soldi risparmiati li investiamo per sostenere chi indossa una divisa”.
Salvini lancia anche un appello in vista delle europee: “La nostra deve essere l’Europa delle tradizioni, non un califfato, non l’Europa del burqa. Se lo mettano a casa loro, se credono”.
Prima di lui era intervenuto il candidato sindaco: “Il centrodestra non è mai stato così unito – ha affermato Bartolomei – e finalmente possiamo creare un’alternativa a vent’anni di scelte calate dall’alto. Senza alternanza non c’è democrazia e, francamente, siamo stanchi di finte coalizioni che nascondo i simboli del Pd perché se ne vergognano. Quello di oggi rimarrà un giorno storico per la nostra comunità”.
Ceccardi, invece, ha riservato un pensiero per Lucca: “Credo – ritiene – che i lucchesi si siano pentiti di aver fatto vincere Tambellini per una manciata di voti, visto che si occupa soltanto di antifascismo e di nient’altro. Adesso andiamo avanti con misure concrete, come lo smantellamento dei campi rom che abbiamo fatto a Cascina”. Anche per gli altri candidati alle europee “il vento sta finalmente cambiando”.
Finale per Salvini con bagno di folla e selfie in serie con elettori e simpatizzanti. E via a proseguire il tour de force elettorale che tocca in giornata anche Montecatini, Prato, Scandicci e Figline Valdarno.

Paolo Lazzari

Il comizio integrale del vicepremier Salvini

Il bagno di folla e i selfie (video dalla pagina di Matteo Salvini)

 

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