Torrini (Siamo Lucca): “Consiglio su futuro di Lucca sia occasione per tutti”

Per progettare il futuro di Lucca serve “lungimiranza”. Ne è convinto il consigliere comunale di Siamo Lucca, Enrico Torrini, e il riferimento è al consiglio comunale aperto in programma domani pomeriggio (6 maggio). “Per raggiungere dei risultati soddisfacenti – sostiene Torrini -, è necessario porsi degli obiettivi, di breve, medio e lungo periodo. Naturalmente si pone prima l’obiettivo di lungo periodo e poi si pongono a ritroso quelli di medio e breve, perché da lì bisogna passare per arrivare dove ci siamo prefissati. Il consiglio comunale di domani è un consiglio di una lungimiranza tale che raramente si trova nelle pubbliche amministrazioni”.

“In quel contesto – va avanti il consigliere – avremo modo di ascoltare chi la città la vive tutti i giorni, chi alla città vuole bene, chi rappresenta le categorie che compongono il tessuto economico cittadino, chi, non viziato da propri interessi demagogici, può portare il suo contributo, senza tener conto del plauso che ne può ricavare da questa o quella parte di cittadinanza. Di quello che emergerà da quel Consiglio Comunale sarà opportuno fare sintesi, perchè in quel consiglio comunale, opposizione e maggioranza dovranno stare bene attenti ad ogni singolo intervento (bene che siano brevi, gli interventi fiume li fa colui cui ascoltare se stesso e poco gli altri) perché dai contributi di lunedì, di cui dovremo necessariamente tenere conto, emergeranno capitoli dei programmi elettorali futuri. Mi spiace per chi sottovaluterà quel consesso, perché è uno dei pochi costruttivi, uno dei pochi in cui ascolteremo i nostri concittadini in maniera ufficiale e nel quale avremo occasione di svolgere quel ruolo di rappresentanza che ci compete. Si poteva far meglio? Mah, forse sì. Intanto facciamo questo, arrivare fino a tarda notte non ci fa paura, noi ci siamo sempre stati! Anche quando abbiamo parlato di massimi sistemi fino alle 2, anche se dopo 6 ore siamo chiamati alle nostre professioni. La logica della contrapposizione a prescindere, solo per il fatto di non averci messo il cappello, è divisiva, poco costruttiva e fuorviante. Sarebbe bello che tutti coloro che si trovano all’interno dell’emiciclo continuassero a pensarla come la pensavano prima di entrare, quando erano parte di quei cittadini che siamo stati chiamati a rappresentare”.

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