Dalle multe allo smog, le critiche di Vcs

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Dai rifiuti, fino all’inquinamento dell’aria per finire al contestato nuovo regolamento di polizia urbana. Vivere il Centro storico va sentire la sua voce anche al consiglio comunale aperto sul futuro di Lucca.

“Abbiamo fatto una relazione dettagliata su quello che accade in Sistema Ambiente Spa – ha detto una associata del comitato -, evidenziando che a carico della municipalizzata ci sono 16 milioni di crediti  non riscossi e che quindi, a causa del decreto enti locali del 2015, verranno spalmati in bolletta e perciò  pagati dai cittadini con il classico 5% di aumento annuale, dal quale (almeno nel 2018) sono stati esclusi bar e ristoranti seguendo un principio di evidente ingiustizia  che ci lascia pensare ad una benevolenza dimostrata dalla giunta e poi dal Consiglio verso una categoria che, forse impropriamente, viene considerata un feudo elettorale seguendo le regole della più bassa politica. Questo, nonostante tutti i cittadini si siano quotidianamente rotti le scatole a dividere l’immondizia portando la raccolta differenziata all’80% che ci pare rientri fra i primati toscani. Dopo che la nostra relazione è stata pubblicata su tutti giornali ci aspettavamo che qualcuno, soprattutto da parte dell’opposizione, ci contattasse per saperne di più. E’ stata  una vana speranza perché nessuno ci ha chiesto niente. Questo ci lascia pensare che questa situazione vada bene per tutti. Per adesso sono 16 milioni poi non c’è motivo di pensare che questi non siano destinati ad aumentare, considerato che le risorse umane che operano in questo settore restano le medesime e purtroppo i miracoli nella finanza non esistono. Perseguire i morosi e recuperare il dovuto non avrebbe fatto diminuire e non aumentare le tasse per i cittadini? Ma nel 2030 continueremo ad accettare questa situazione?”.
Poi la questione dello smog. “Lucca – ha detto la rappresentante del comitato – ha la maglia nera per gli sforamenti di inquinanti atmosferici in tutta la Toscana. C’è un piano di azione comunale redatto nel 2015, profumatamente pagato all’Università Sant’Anna di Pisa con i soldi dei lucchesi, che giace addormentato in qualche cassetto di qualche ufficio. Di questo piano non è stato fatto assolutamente niente, niente, niente. Perfino i medici si sono preoccupati per l’aumento delle malattie che affliggono le vie respiratorie in quanto verosimilmente queste sono imputabili  all’alto grado di inquinamento atmosferico. Non ci risulta che questo argomento sia mai stato trattato in Consiglio. Ne parleremo da qui al 2030? Il nuovo regolamento di polizia municipale è semplicemente ridicolo se si pensa che viene applicato in una città monumentale ad elevata vocazione turistica e museale. Vi si permette di bivaccare sempre e dovunque, quando questo viene vietato in tutte le città d’arte che si ritengano minimamente all’altezza di tale definizione. C’è un divieto di bere alcolici nei parchi, mentre si consente  che questo venga effettuato nelle strade del  centro storico di una città cosiddetta d’arte,…. ci sembra ridicolo. Prima era vietato esporre la merce sulle soglie dei locali, adesso questo è permesso dando un’impronta sciatta che Lucca dal 43 in poi non aveva mai avuto. Meno male che non è passato il suggerimento di quel consigliere che voleva autorizzare I negozi di frutta e verdura a mettere le cassette sulla strada davanti a loro negozio. Proposta che avrebbe presentato  il lato peggiore della democrazia .Entro il 2030 avremo un Regolamento moderno come quello del 1943 che era in vigore fino all’anno scorso?”.
Ma il cahier de doleance non finisce qui: “Le contravvenzioni agli stranieri non pagate in tre anni ammontano a 3 milioni e mezzo – prosegue Vcs -. Questo accade perché non viene applicato l’articolo 207 del codice della strada che prevede il pagamento immediato della sanzione da parte dei veicoli registrati all’estero. Ciò  è conseguenza di una sbagliata concezione di accoglienza e, per puro menefreghismo, ci costa circa un milione all’anno. Vorrei fare un esempio: quante pietre del selciato antico avrebbero potuto essere sostituite, quante buche e strade sistemate e quanti Vigili si sarebbero potuti assumere con un milione di euro all’anno? Quanti scivoli per disabili si potrebbero fare?  Nel 2030 consentiremo agli stranieri di continuare a prenderci in giro? Che dire del sistema di logistica  Lucca Port? Un progetto costato, si dice, 5/6 milioni e buttato alle ortiche per fare l’ Aspire che presenta due problemi di fondo: i camion che non lo rispetteranno non potranno essere multati, perchè il Codice della Strada non riconosce il sistema di rilevazione Rfid,  e siccome non ci sarà alcuna limitazione di numero, continueranno a sfasciare il selciato medioevale come fanno adesso. Nel 2030 diventeremo civili? Con la nuova politica delle  attività produttive Lucca sta scendendo sempre di più in basso, non c’è la volontà di usare i chiodi topografici per il suolo pubblico e questo consente un vantaggio ai furbi che si allargano come vogliono e una penalizzazione per gli onesti che soffrono di una concorrenza sleale, nonché una penalizzazione per i residenti che almeno durante la  notte potrebbero parcheggiare fuori dagli stalli. I mercatini di basso livello in luoghi che sono Beni Culturali sono diventati un must.  L’ultimo in piazza Napoleone  viene tanto declamato per l’ ombrellificio di Empoli e per l’ abbigliamento della Maremma dimenticando che siamo a Lucca. Sicuramente una iniziativa del genere porterà qualche voto a qualcuno e magari farà vendere un paio di caffè in più ai bar della zona, ma la città in senso generale non ci guadagna nulla. Ci auguriamo che il prossimo mercatino che verrà inventato non sia monotematico e focalizzato solo ed esclusivamente sulla Torre di Pisa. Non abbiamo nulla di lucchese da vendere? Le periferie sono completamente ignorate mentre dovrebbero diventare il teatro privilegiato di eventi, creando veri e propri “distretti tematici”, valorizzando aree dismesse, strutture industriali etc. Alcune attività come ad esempio i locali notturni con somministrazione sulla pubblica via non possono inserirsi in un contesto cittadino e quindi meglio sarebbe individuare zone al di fuori del centro abitato  dove consentire il divertimento “rumoroso” ,come hanno fatto a Livorno e come stanno facendo adesso a Pistoia. Enormi concerti una tantum  costano milioni di euro nel quinquennio e  funzionano come fugace spot, ma poi non hanno alcuna incidenza reale sul tessuto cittadino, come gli importi dell’addizionale Irpef, invariati da anni,  dimostrano efficacemente. Meglio sarebbe reinvestire tali risorse per una proposta capillare e continuativa di eventi più piccoli che facciano vivere le varie zone della città, anche come antidoto a degrado, piccola criminalità, etc.  Una frase contenuta nella recente sentenza che ha visto condannato il Commissario di Pompei al pagamento di 400.000 euro dice: la valorizzazione del bene culturale non può essere assimilata al mero sfruttamento dello stesso per fini di natura imprenditoriale-commerciale. Frase che sicuramente potrà interessare questo Consiglio visto che a Lucca non c’è il commissario per i grandi eventi e che la volontà di sostenere certe manifestazioni in certi luoghi sottoposti a tutela specifica, viene elaborata ed espressa in questa sede, la quale  è quindi tenuta ad assumersene anche le eventuali conseguenze. Non è mai stato dato seguito alla legge sulla Partecipazione promulgata il 27 dicembre 2007. e quindi la cittadinanza è tagliata fuori dalla partecipazione. Un  bell’ordine del giorno sarebbe quello di affrontare il problema della partecipazione reale e costruttiva da parte dei cittadini adesso esclusi  dalle buie stanze del potere.  La lista sarebbe ancora lunga ma il tempo non ce lo permette.  Non  possiamo esimerci dal notare che è la cattiva quello che rovina l’ Italia. A Lucca si buttano via milioni di euro tutti gli anni per inefficienza, oppure  per compiacere alcune categorie e, per permetterci questo “lusso”, siamo costretti a pagare sempre più tasse”.

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