Ciardetti e Giuntoli: “Piano operativo, gara corretta”

La gara per il piano operativo del Comune di Lucca? I consiglieri comunali di Sinistra con Tambellini Pilade Ciardetti e del Pd Enzo Giuntoli prendono le difese: “La procedura è corretta”.

“Stupisce non poco – affermano i due consiglieri – l’approssimazione dei gruppi di opposizione firmatari di un intervento che magari dettato da esigenze di scadenze elettorali, dimostra davvero un’acuta inconsistenza; certo molto di più colpisce l’approssimazione di chi ambiva a fare il sindaco. Lo sa l’ex candidato Santini che una gara per espletare tutte le procedure ha comunque dei tempi? E che quindi l’errore nella procedura, che certo c’è stato, non ha portato via sei mesi, ma semmai tre e che questi sono stati necessari per una questione di trasparenza a cui noi teniamo molto? E lo sa l’ex candidato sindaco che fare una nuova gara e aprire un contenzioso avrebbe comportato costi e soprattutto tempi ancora più ampi? Quindi che si decidano: gli interessa che il Piano operativo venga fatto, oppure anche questa è stata occasione per sparare sull’Amministrazione a prescindere e a casaccio? È stato un errore nella procedura causato da un difetto del sistema Start, e questo è stato ribadito e spiegato, errore che ha allungato di tre mesi la gara, ma l’iter è stato ripercorso in tutte le tappe, documenti alla mano ed è chiaro, corretto e legittimo, per chi lo vuole capire”.
I due consiglieri della maggioranza vanno all’attacco dopo che il caso ha suscitato non poche polemiche nella commissione controllo e garanzia di ieri. “La superficialità poi traspare quando l’ex candidato sindaco scrive che in un anno sarebbe stato approvato il piano operativo. Siamo sicuri – vanno avanti – che Santini conosca gli iter della strumentazione urbanistica dati dalla legge regionale? Non pensiamo poi che la commissione controllo e garanzia sia chiacchierata da bar: vengono presentati atti, date spiegazioni, ricostruiti iter amministrativi e se il presidente, ex candidato sindaco, dichiara di non essere rimasto soddisfatto, ci chiediamo perché non abbia chiesto ulteriori delucidazioni. Non è mancata certo la disponibilità degli altri consiglieri, né dei dirigenti né dell’assessore. Ha preferito invece sollevare il sospetto di presunti favoritismi al professionista nominato. Dichiarazione peraltro gravissima e offensiva verso tutti, dalla quale pensiamo dovrebbe prendere le distanze. Nella Commissione controllo e garanzia, che non è una commissione come le altre, non ci si può limitare a dire cosa si pensa, perché sono gli atti a parlare. Fuori da lì possono essere fatte discussioni da bar, ma all’interno di quella Commissione non possono essere fatte certe dichiarazioni-illazioni e poi andare a chiudere la seduta lasciando un giudizio sospeso: altrimenti quella seduta è stata inutile spreco di tempo per i presenti e di denaro pubblico per i cittadini. Consigliamo quindi all’ex candidato Sindaco di studiare un po’ di sana grammatica istituzionale, visto il ruolo importante che ricopre, magari prendendo spunto dal consigliere Marco Martinelli che, seppur critico verso la maggioranza e il sindaco, ha comunque tenuto un atteggiamento istituzionalmente corretto”.

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