Partecipate, scontro in aula Tambellini-Bindocci

Arriva in Consiglio la delibera sugli obiettivi delle società partecipate. Una delibera puramente formale che, comunque, innesca una polemica aspra fra il sindaco Tambellini e il consigliere Massimiliano Bindocci del Movimento Cinque Stelle.

La pratica la illustra il vicesindaco Giovanni Lemucchi che ricorda come con il testo si dà mandato alla giunta di approvvare gli obiettivi delle società partecipate, si chiede di evidenziare gli esiti del monitoraggio degli obiettivi, e alle società di fornire informazioni in relazioni semestrali al 30 giugno e al 31 dicembre. “Gli obiettivi – spiega Lemucchi – sono in parte trasversali e sono relativi al funzionamento delle spese e derivanti dalla legge. Poi sono stati individuati requisiti specifici per ogni singola società”.
Dopo l’intervento del presidente della commissione partecipate Claudio Cantini (M5S), a sollevare un polverone è il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Bindocci: “Il problema vero è una gestione storica, ereditata e attuale, con forte componente clientelare, che si paga in termini di costi dei cittadini. La vera riforma dovrebbe partire dai servizi. Abbiamo ancora grossi disservizi e gente che continua a contattarci. La pratica non affronta i veri problemi delle partecipate e per questo non parteciperò al voto. Riconosco, però, che l’amministrazione negli ultimi anni ha superato grosse contraddizioni ereditate”.
Le parole di Bindocci provocano la dura reazione del sindaco: “Se si parla di sistema clientelare si parla di illegalità – dice – Noi siamo convinti di quello che abbiamo fatto, ma se ci sono denunce da fare ben vengano. Se lei (dice rivolgendosi a Bindocci, ndr) è a conoscenza di un sistema del genere perché non lo denuncia e non lo evidenzia? Se si fanno affermazioni come queste, che rimangono a verbale, pretendo che si dica dove sia il sistema clientelare di questa amministrazione. Lo voglio, altrimenti ho diritto anche io di dire alcune cose nelle sedi opportune. Su questo vi sfido, consiglieri di minoranza. Non ho paura a guardare in faccia nessuno. Bisogna dimostrare le proprie affermazioni e arrivare fino in fondo. Si dicano nomi, cognomi, fatti e circostanze. Sono pronto, su questo, anche a un consiglio comunale straordinario anche a metà di agosto”.
Bindocci conferma alcune affermazioni e sottolinea una certa tradizione di mancanza di trasparenza in alcune pratiche, anche se nella piena legittimità della legge. “Si è sentito accusato? – conclude – Mi dispiace, assuma della valeriana. In questi casi come si dice: excusatio non petita accusatio manifesta”.
Alla fine la pratica riceve 16 voti favorevoli, un voto contrario e tre non voto. Non passa, invece, l’immediata eseguibilità.

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